Basta con le stragi del week end. Basta ai morti ammazzati sulle strade. Lo abbiamo gridato più volte, con rabbia, ma è stato inutile. Il sangue di giovani vittime e le lacrime di intere famiglie distrutte e straziate dal dolore continuano a scorrere inesorabilmente sulle strade della Puglia.
I tre giovanissimi di 21, 19 e 25 anni che hanno perso la vita nell’incidente stradale tra la loro auto e un bus turistico, l’altra notte sulla SS 96 a Modugno, sono infatti le ultime innocenti vittime di questo ennesimo week tutto da dimenticare.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Asset (Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio) sono 4mila gli incidenti stradali avvenuti in Puglia nel primo semestre del 2022, con un incremento del 2% rispetto al 2021, che hanno provocato 75 morti, in netto aumento rispetto all’anno precedente e, ancora di più, rispetto al 2020 come è stato confermato dai dati Istat.
«Il confronto con il 2020, tuttavia, - spiega Luca Speranza, dirigente del Compartimento Polizia stradale della Puglia - non rappresenta realmente il trend dell'incidentalità stradale a causa dei divieti imposti alla mobilità in funzione del contenimento della pandemia da Covid-19 che di fatto hanno limitato la circolazione stradale».
In realtà nel 2020 si è avuto un crollo dell'incidentalità per alcuni mesi con punte fino a -80%.
Ma, al di là dei dati che, comunque, sono preoccupanti, quello che emerge è che gran parte della tragedie stradali si sono verificate su determinate arterie pugliesi che, a causa della loro conformazione e del fatto che sono super trafficate, non a caso si chiamano «black point», le strade che sarebbe meglio evitare perché considerate fra le più pericolose. Su queste arterie, autentici «punti neri», avviene il maggior numero di incidenti stradali che provocano morti e feriti. È inutile dire che i tratti più pericolosi sono le strade statali e le provinciali e che la strada in assoluto più temibile in tutta la regione è senza dubbio la statale 16.
«Purtroppo c’è troppa disattenzione, cellulare alla guida, cinture non allacciate. Adesso che le strade tornano a riempirsi e c'è voglia di libertà – aggiunge Speranza della Polstrada Puglia - manca quella concentrazione al volante che permette di evitare tante tragedie».
Le violazioni più frequenti sono l'eccesso di velocità, il mancato uso delle cinture e l'utilizzo del cellulare. Ma anche la guida in stato di ebbrezza. «Aumentano i controlli, aumentano le sanzioni ma i comportamenti pericolosi restano sempre gli stessi». Tra cui pestare troppo l'acceleratore.
Certo, molte di queste «strade killer», soprattutto statali e provinciali, necessitano di una seria messa in sicurezza, sono sprovviste di corsie d’emergenza e, spesso, sono strette.
È il caso, per esempio, della SS 16 nel tratto S. Severo-Cerignola che è a corsia unica fino a Foggia. Oppure la SS 89 Foggia-Manfredonia con un’unica corsia ampia ma con molte curve. E che dire della SS 106 «Jonica» e delle maggiori arterie extraurbane in provincia di Taranto che, essendo sprovviste di corsia d’emergenza, non possono considerarsi principali e, dunque, il limite di velocità è di 90 km/h anziché 110 km/h.