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«Donne tradite dalle scelte sulle liste». «Macché, festeggiamo donna premier»

 
Alessandra Colucci

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Alessandra Colucci

Nel voto per Meloni l’Europa in crisi d’identità e la paura del futuro

L’ira della dem Messina, mentre Tateo (Lega) difende le scelte. L’Abbate (M5S): «Da noi solo competenze, non quote rosa»

Venerdì 07 Ottobre 2022, 13:17

BARI - Tra gli strascichi del voto politico del 25 settembre, il ruolo delle donne nella competizione elettorale è certamente uno di quelli che ancora vengono dibattuti. C’è chi, come il Pd, ha aperto una profonda riflessione interna, con un confronto molto acceso tra le parti, anche alla luce del risultato penalizzante per i dem che ha toccato maggiormente la componente femminile del partito. Non sorprende, quindi, che il sottosegretario Assuntela Messina che, tra le altre cose, non è stata ricandidata, sottolinei che «la politica delle donne si è da tempo assunta con convinzione l’impegno di affermare la forza di un diritto inviolabile, sancito dalla Costituzione e dalla legge della Repubblica: la parità di genere nell’accesso alle cariche elettive». Una vera e propria «battaglia di civiltà» l’ha definita Messina che «in Puglia è stata smentita da scelte raggelanti, che nella palese negazione dei principi statutari hanno compiuto un riduzione delle regole a puro involucro, avvilendo la loro funzione di necessaria ed opportuna garanzia. Una dimensione di civiltà – ha spiegato - che è stata aggirata attraverso strategie che hanno tradito esattamente la volontà di non procedere, in nome di ancora saldi principi di autoconservazione, deleteri per l’intera Comunità e che rendono livida la funzione e gli impegni stessi che la politica deve assumere su di sé». Una posizione netta, precisa, che richiama assetti critici scelti anche da altre esponenti del Pd.

Di tutt’altro avviso è, invece, la parlamentare uscente della Lega Annarita Tateo che ha mancato l’elezione perché il seggio scattato nel listino del Senato è andato al leader Matteo Salvini. «Da donna – ha commentato, a margine della presentazione dei parlamentari eletti dal Carroccio – dico che tutto il centrodestra è sempre stato contro le quote rosa. Io ritengo che le donne debbano andare avanti – ha detto ancora – perché devono avere competenza e preparazione». E ancora, Tateo ha polemizzato, spiegando di aver aspettato «un gesto diverso da parte delle donne di sinistra, il gesto di scendere nelle piazze per festeggiare comunque una leader politica che è sempre donna – ha aggiunto, facendo un chiaro riferimento a Giorgia Meloni che, dopo il risultato di Fratelli d’Italia, al momento è chiaramente in “pole” per ottenere l’incarico di formare il governo – e sono sicura che, così come in Parlamento c’è un’alta presenza di donne, Matteo Salvini farà la stessa cosa per la squadra di governo».

Posizioni, come detto, evidentemente opposte, per un dibattito nel quale è intervenuta anche la parlamentare uscente (e riconfermata) del Movimento 5 Stelle, Patty L’Abbate. «Nel mio movimento si sono tenute le parlamentarie ovvero noi candidati siamo stati votati dagli iscritti al M5S in Puglia e quindi è stata ricavata una sequenza per i plurinominali. Per quanto riguarda gli uninominali – ha aggiunto – i candidati sono stati scelti in base alle capacità, nel mio collegio 03, io avevo due donne all’uninominale, entrambe, devo dire molto valide, molto capaci e quindi da noi, fortunatamente, non c’è il discorso maschio/femmina, anzi – ha sottolineato – devo dire che si sceglie in base alle competenze, alle capacità, a quanto ci si sia impegnati, ho trovato un discorso assolutamente meritocratico. Mi sono resa conto – ha detto ancora – che nel Pd le donne erano state un po’ penalizzate perché ho visto figure di rilievo, che stimo molto, come la professoressa Torsi e credo che una persona di quel calibro andasse messa nel proporzionale. Il punto è questo: abbiamo persone valide e di grande capacità, non perché siano donne, se si dà l’opportunità, la si dà in pieno. L’ho notato e dispiace, così come ho notato che quando si ha una figura femminile in campo politico un po’ di maschilismo, qui al Sud, continua ad esserci – ha attaccato – si possono avere competenze elevatissime ma a certi eventi, per esempio, si invita più la figura maschile ed è una cosa assurda».

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