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«Così aprirò la Zes a tutte le imprese»: parla il Commissario Guadagnuolo

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

«Così aprirò la Zes a tutte le imprese»: parla il Commissario Guadagnuolo

«Via i mercanti, un avviso per assegnare 260 ettari di suoli»

Lunedì 04 Luglio 2022, 13:32

Ing. Manlio Guadagnuolo, Commissario straordinario del Governo della ZES Adriatica interregionale Puglia-Molise. Il dl Pnrr2 è legge, un pezzo delle ZES porta la sua firma. Mi riferisco agli emendamenti sulla riperimetrazione, la cosiddetta norma anti speculatori approvata in via definitiva dalla Camera il 29 giugno scorso.

«Proprio così, dopo la nomina e in attesa della bollinatura, ho effettuato una ricognizione sulle aree perimetrate della ZES e mi sono reso conto che c'era qualcosa che non andava».

Si spieghi meglio.

«Il primo dato che mi ha colpito è stato quello delle aree non assegnate, oltre 260 ettari in Puglia e 150 in Molise, sospesi in un limbo. Poi ho notato che in alcune aree erano state inserite persino le strade o altre infrastrutture più in generale. Infine, diversi territori non ancora infrastrutturati e privi di vocazione industriale o produttiva. Ovvio che così non poteva funzionare».

Si, ma perchè è stata necessaria questa modifica alla norma?

«Glielo spiego subito. Fino ad oggi nella legge non era stabilito chi e come si dovesse provvedere a una eventuale riperimetrazione, sia per utilizzare il “tesoretto” di aree ancora da assegnare, sia per nettizzare quei suoli sui quali non sarebbe stato mai realizzato un investimento. Mi riferisco ad esempio alle strade: ce lo vedrebbe un capannone al centro di una statale? Inoltre, su diverse aree ZES prevedo che non vi siano le condizioni per alcun concreto investimento, di contro sono stato sommerso di richieste da parte di Sindaci, presidenti di aree industriali, associazioni di categorie e imprenditori pronti a realizzare investimenti nelle ZES, ma che purtroppo si ritrovano i suoli in aree non perimetrate».

Perchè non utilizzare tutte le aree già ricadenti nella perimetrazione originaria della ZES?

«Perchè alcuni proprietari dei suoli, evidemente certi di poter esercitare una sorta di rendita di posizione, hanno fatto lievitare i costi delle aree rendendo di fatto poco appetibile l’investimento dei potenziali imprenditori interessati. Della serie, le agevolazioni fiscali previste, quali il credito d’imposta sull’acquisto dei suoli e degli immobili esistenti, erano assorbite da un sovrapprezzo che renderebbe insostenibile il complessivo investimento, creando ostacolo allo sviluppo della ZES e vanificando l’obiettivo del D.L.91/2017 istitutivo delle stesse».

Ed è così che spunta la riperimetrazione?

«Io sostengo che la ZES sarà vincente se si renderà la perimetrazione molto dinamica: il mercato lo fanno le imprese; ad esempio, non puoi imporre ad un’impresa di insediarsi a Manfredonia se vuole ubicare la proprie unità produttiva a Brindisi e viceversa. Per questo il Commissario deve avere la possibilità di sottrarre alcune aree poco appetibili e inutilizzate a vantaggio di altre dove vi è molta effervescenza imprenditoriale».

Da qui nasce la sua iniziativa…

«Infatti, nasce dalla necessità di creare una norma di raccordo con i provvedimenti già esistenti, con la finalità di non ingessare questa straordinaria opportunità di sviluppo per nuove attività imprenditoriali, dando al Commissario pieni poteri per la revisione della perimetrazione».

Bene, ora che la legge è stata approvata, come pensa di procedere?

«Non appena completerò la struttura di supporto del Commissario, pubblicherò un avviso pubblico con il quale chiederò alle imprese di poter manifestare il proprio interesse a realizzare investimenti in ZES, anche in aree attualmente non perimetrate. Lascerò ampio spazio alle più svariate idee imprenditoriali, ma l’importante è che si tratti di programmi di investimento e progetti seri e concreti, basati su piani industriali e piani finanziari realistici, solidi e bancabili. Questo mi aiuterà a capire l'effettivo fabbisogno e valutare, sulla scorta della nuova legge, un primo intervento di riperimetrazione finalizzato ad assegnare le aree attualmente libere».

Scusi, ma come la mettiamo con le aree ad oggi perimetrate? Il proprietario di un suolo non potrà rivendicare un diritto?

«Una cosa è la proprietà del suolo, cosa diversa è l’esistenza dello stesso nella ZES. La legge attribuisce poteri al Commissario di modificare le aree in aumento o in diminuzione. Quindi darò un termine ai proprietari dei suoli per attivare investimenti, diversamente quei terreni ZES saranno spostati altrove, a favore di investimenti coerenti e di interesse pubblico. Lo ribadisco, non avranno vita facile gli speculatori, quelli che io ho definito “mercanti delle ZES”, perché non si possono tenere le aree ingessate per avidità o per negligenza. Noi Commissari abbiamo una missione precisa affidataci dal Governo: creare lo sviluppo economico e occupazionale del Meridione d’Italia. E dobbiamo riuscirci ad ogni costo».

Senta, il Commissario per le infrastrutture potrà operare in deroga al Codice degli appalti e potrà rilasciare autorizzazione unica, che ove necessario vale anche come variante urbanistica, per gli insediamenti produttivi. Si sente tranquillo?

«Assolutamente si, agiremo nella massima trasparenza ma, soprattutto, garantendo tempi e procedure certe oltre che rapide. La legge è chiara e attribuisce ai Commissari ZES poteri davvero straordinari, ma io opererò con garbo istituzionale per rispettare i territori e abbattere una volta per tutte il muro che separa la burocrazia dallo sviluppo economico».

Quale sarà la prossima iniziativa dopo la norma anti speculatori?

«La prossima è già in cantiere: la decontribuzione e, quindi, la riduzione del cuneo fiscale per gli Investimenti nelle aree ZES sarebbe un moltiplicatore straordinario per creare sviluppo, dare serenità alle imprese e creare occupazione reale, arginando la fuga dei cervelli all’estero».

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