«Poltronificio Regione Puglia»: l’opposizione di centrodestra insorge contro la possibilità che il governatore Michele Emiliano possa distribuire deleghe su settori strategici della giunta pugliese, con un probabile incarico di consigliere delegato all’urbanistica per l’ex berlusconiano Stefano Lacatena, ora passato in maggioranza nella lista Con.
Marcello Gemmato, coordinatore regionale di Fdi, evidenzia subito un trend nella gestione della “coalizione dei pugliesi” ricorrendo alla metafora manifatturiera: «Più che un ente, parliamo di un poltronificio. Michele Emiliano, per mantenere il consenso, non fa che inventare posti di sottogoverno, o posticini nelle controllate della Regione a scapito del bilancio e dell’organizzazione amministrativa, mortificando la politica e il buon senso». «Il clientelismo praticato - aggiunge l’esponente meloniano -è di carattere onnivoro e trasformista, mira a ingurgitare tutto, facendo morire confronto, dibattito e idee politiche indispensabili per dare visioni del bene comune». Intanto si registra una reazione dei territori ai cambi di casacca: «A Monopoli, città simbolo del buon governo della destra, avviato con la eccellente prova amministrativa del sindaco missino Emilio Romani, c’è stata una rivolta social dopo il passaggio a sinistra di Lacatena, votato per rappresentare il centrodestra e ora nella schiera dei sodali di Emiliano». La riflessione di Gemmato si conclude così: «Mi aspetto un sussulto del centrosinistra: se fossi uno del Pd sarei infuriato se a un ex berlusconiano, dopo la delega alla Sanità a Palese, fosse dato pure l’incarico per l’urbanistica. A sinistra non hanno personalità con sufficienti competenze?».
Davide Bellomo, capogruppo regionale della Lega, presenta un altro elemento di analisi: «Sto studiano se sia ammissibile la figura del “consigliere delegato”. Ho l’impressione che certe deleghe non presenti nello statuto della Regione», attacca. «Sul piano politico - prosegue nell’analisi - dobbiamo fare ammenda, perché non siamo capaci di creare nuova classe dirigente che non vada via». «Emiliano - prosegue - ha vinto con questo metodo di lottizzazione ma alla fine viene premiato. Il “poltronificio” paga elettoralmente, non sul piano etico che dovrebbe combaciare su quello politico. Dovrebbe far venire meno il voto d’opinione, ma l’ultimo dato elettorale ha premiato i trasformisti passati a sinistra». Per Bellomo «questa offerta di poltrone è una strategia di destrutturazione del centrodestra, che in questa fase non ha altrettanto appeal, anche per le troppe divisioni romane».
Puntuto il commento di Ignazio Zullo, capogruppo di Fdi in Via Gentile: «Sapete chi tentava di soffocare o comprare le minoranze? Il tiranno che non sopporta chi la pensa diversamente. A volte mi chiedo se in Puglia non viviamo in una tirannia velata. Emiliano dà la sensazione che voglia la Regione Puglia uniformata al pensiero unico: o stai con lui o non puoi fare nulla. È come dire che per vivere “bene” in Puglia tutti dobbiamo far parte del suo grande cerchio magico». Poi un attacco ai trasformisti a caccia di poltrone: «Non meno responsabilità sono in capo a tutti quegli “uccelli migratori” che amano stare al caldo del potere tradendo il mandato elettorale e inquinando la politica». Poi un affondo tecnico: «Un appunto a parte lo meritano queste nuove figure, mai avute prima nella Regione, i consiglieri delegati (finora presenti solo nei Comuni), ora dopo Grazia Di Bari alla Cultura, ecco Lacatena all’Urbanistica. Potremmo definirli assessori senza portafoglio, ma in questo ruolo: a chi rispondono, a Emiliano? E a quale Dipartimento possono dare indicazioni? E in giunta sono presenti? E alle interrogazioni in materia rispondono direttamente loro? E da quale banco: da quello della giunta o del Consiglio? Le istituzioni non sono un giocattolo che si fa e disfa a proprio piacimento, ci sono regole e principi che non possono essere adattati solo per acquisire più consenso». La battuta finale di Zullo: «Lopane e la Maraschio non si sentono dimezzati con i loro assessorati spacchettati?». Rifondazione comunista, con il segretario Sabino De Razza, infine, un attacco al centrosinistra: «Con un consiglio regionale infarcito da inquisiti, prenditori e trasformisti, c’è poco da sperare. Invochiamo a gran voce lo scioglimento del consiglio regionale e nuove elezioni».