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Grecia, in una cerimonia si ricorda la tragedia di 77 anni fa del piroscafo Oria

 
Redazione online

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Grecia, in una cerimonia si ricorda la tragedia di 77 anni fa del piroscafo Oria

Nel naufragio perirono 4.095 prigionieri di guerra italiani

Domenica 14 Febbraio 2021, 17:58

Si è tenuta oggi, al chilometro 60 della strada costiera Atene - Sounion, una cerimonia di commemorazione presso il Monumento dedicato ai Caduti del Piroscafo Oria, che affondò il 12 febbraio 1944 dopo essersi incagliato nel corso di una tempesta nei pressi dell’isola di Patroklos, a poche miglia dal Pireo, dove sarebbe dovuto giungere al termine del viaggio, cominciato il giorno prima a Rodi.

Fu la più grande sciagura nella storia moderna del Mediterraneo. A bordo dell’Oria c'erano i militari arrestati dai tedeschi nel Dodecaneso dopo l’8 settembre del 1943. Dei 4.116 prigionieri, solo 21 sopravvissero. La nave, requisita dai tedeschi, fu una delle varie imbarcazioni in pessime condizioni colate a picco mentre trasportava prigionieri di guerra. Nella zona, i cadaveri dei soldati italiani finirono sulle spiagge per mesi dopo la tragedia. Morirono anche 21 marinai greci e 15 soldati tedeschi.
Alla commemorazione, che ha avuto luogo nel rispetto della normativa anti-Covid, hanno preso parte i Sindaci di Saronikos e Lavreotiki, rappresentanti dell’Associazione Culturale Chrissi Tomi di Keratea, l’Ambasciatore d’Italia ad Atene Patrizia Falcinelli e l’Addetto Militare dell’Ambasciata d’Italia, anche in rappresentanza della comunità italiana e di coloro i quali non hanno potuto partecipare a causa delle restrizioni attualmente in vigore. Durante la cerimonia sono state deposte due Corone di fiori.

«A 77 anni dalla tragedia dell’Oria - si legge in una nota dell’Ambasciata - abbiamo quindi voluto rinnovare l’omaggio sincero delle istituzioni italiane a suffragio della Memoria dei nostri soldati prigionieri a bordo della nave, che si erano rifiutati di piegarsi al nazismo o di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e, per questa scelta coraggiosa, erano stati destinati ai campi di concentramento nazisti. A loro, alla Rete dei Familiari dei Caduti dell’Oria, a tutti i nostri militari periti nel mare e ai loro cari vanno, oggi come sempre, il nostro pensiero e la nostra commossa vicinanza».
«Ricordare la vicenda dell’Oria significa anche toccare con mano e rinsaldare l’indissolubile solidarietà tra il popolo italiano e quello greco, che sin dai primi drammatici momenti del naufragio diede prova di grande umanità nei confronti dei nostri caduti e dispersi, preservando e tramandando la memoria del drammatico epilogo di chi, fino a pochi mesi prima, figurava fra le fila del 'nemicò. È quindi con spirito di genuina fratellanza che, uniti dal filo intrecciato della Memoria di quei tragici fatti, Grecia e Italia - familiari, comunità e autorità - hanno rievocato e onorato congiuntamente anche quest’anno, in modo solenne pur se nella sobrietà imposta dall’emergenza sanitaria, il dramma che colpì e spezzò le giovani vite di quegli uomini», conclude la nota.

«Nel 1955 il relitto fu smembrato dai palombari greci per recuperare il ferro, mentre i cadaveri di circa 250 naufraghi, trascinati sulla costa dal fortunale e sepolti in fosse comuni, furono traslati, in seguito, nei piccoli cimiteri dei paesi della costa pugliese e, successivamente, nel Sacrario dei caduti d’Oltremare di Bari. I resti di tutti gli altri sono ancora là sotto»

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