Giovedì 27 Novembre 2025 | 19:56

Bigagli (Bms): "Dopo luspatercept in arrivo nuove molecole in ematologia"

Bigagli (Bms): "Dopo luspatercept in arrivo nuove molecole in ematologia"

 
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Bigagli (Bms): "Dopo luspatercept in arrivo nuove molecole in ematologia"

Il direttore medico, 'ridisegnamo paradigma di cura con eccellenza scientifica

Giovedì 27 Novembre 2025, 18:20

Roma, 27 nov. (Adnkronos Salute) - "L'impegno in ematologia di Bristol Myers Squibb è lungo vent’anni, durante i quali abbiamo costruito una leadership basata su 3 pilastri: l'eccellenza scientifica, la collaborazione con la comunità clinica e le associazioni di pazienti e l'attenzione continua alle esigenze di chi vive con malattie ematologiche. Questo impegno ha fatto di noi un leader in ematologia . In questa area terapeutica abbiamo tante altre molecole in sviluppo e altrettante nuove indicazioni, come appena avvenuto per luspatercept". Lo ha detto Alessandro Bigagli, direttore medico di Bristol Myers Squibb Italia, commentando, in un incontro con la stampa organizzato oggi a Roma, l’estensione della rimborsabilità luspatercept anche per i pazienti adulti con anemia dipendente da trasfusioni di sangue, dovuta a sindromi mielodisplastiche a rischio molto basso, basso e intermedio. Si tratta dell'unica terapia ad essersi dimostrata superiore rispetto a epoetina alfa, che per quarant’anni ha rappresentato lo standard di cura. Con l’estensione della rimborsabilità da parte di Aif- Agenzia del farmaco, luspatercept diventa la nuova terapia di prima linea in questi pazienti.

Questo impegno, "ci ha permesso di ridisegnare il paradigma terapeutico in tante malattie gravi ematologiche - continua Bigagli - come le leucemie, i linfomi, il mieloma multiplo - per il quale abbiamo recentemente commercializzato la prima terapia Car-T - le beta talassemie e le sindromi mielodisplastiche". Alla luce dei risultati ottenuti, "il futuro sarà ricco di nuove molecole e indicazioni - conclude - perché sviluppate tenendo sempre presenti le esigenze dei pazienti e delle loro famiglie, cercando di migliorarne la qualità di vita e la sopravvivenza e continuando, al tempo stesso, a collaborare con i clinici e con le associazioni pazienti".

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