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Floro Flores avverte il Bari: «Casertana penultima ma temibile»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Floro Flores avverte il Bari: «Casertana penultima ma temibile»

Serie C, la parola al doppio ex

Giovedì 19 Novembre 2020, 09:12

«Casertana-Bari è diventato un match di fuoco: nessuno può sbagliare». Parola di Antonio Floro Flores. Il 37enne ex attaccante ha vestito la maglia biancorossa e quella rossoblu: sono state le ultime tappe di una gloriosa carriera spesa pure con Napoli, Sampdoria, Perugia, Arezzo, Udinese, Genoa, Sassuolo e Chievo, senza dimenticare la parentesi spagnola con il Granada. Oltre 60 le reti in serie A in quasi 300 presenze. «Casertana e Bari - racconta - hanno un tratto distintivo nella mia carriera: non si sono concluse come speravo, nonostante abbia ricevuto un affetto commovente dalla gente».

Che cosa, in particolare, non è andato per il verso giusto?
«I problemi fisici sono stati un freno a volte invalicabile. A Bari c’era un grande potenziale: ottime squadre sia nella prima stagione, sia nella seconda. Sono arrivato a gennaio 2016: partii benissimo, poi mi procurai un grave infortunio muscolare e mancai nel rush finale verso i playoff. Volli, però, fortemente tornare, lavorai sodo e riuscii a recuperare la migliore condizione. Il tecnico era Fabio Grosso, non mi dette molto spazio: una scelta che rispettai, pur non condividendola. Il gruppo era forte: potevamo vincere i playoff, ma la penalizzazione di due punti per i guai societari condizionò gli spareggi promozione. A Caserta, invece, praticamente non ho mai visto il campo: perciò, ho deciso di chiudere con il calcio giocato. Non era giusto prendere uno stipendio che non meritavo».

Ha fatto in tempo, però, a saggiare il girone C di serie C: che impressione ne ha ricavato?
«Il campionato sul piano tecnico è modesto, ma anche maledettamente complicato perché in B sale soltanto la prima in classifica ed i playoff comprendono troppe squadre diventando una sorta di lotteria. Il Bari aveva una squadra fortissima fin dallo scorso anno, ma il cambio di tecnico ad inizio stagione ha fatto perdere tempo e punti preziosi. La situazione attuale è diversa: la sconfitta contro la Ternana pesa, ma il distacco non è irrimediabile. Certo, i margini di errore sono ridottissimi fin da ora».

La Casertana è penultima: il match di domenica è a pronostico chiuso?
«Il Bari farebbe un gravissimo errore a pensare che la trasferta di Caserta sia in discesa. I rossoblu hanno un complesso interessante, con giovani bravi: secondo me, è una compagine che vale i primi dieci posti, certo non la zona retrocessione. Hanno patito un po’ di cambiamenti sul piano societario e l’infortunio di alcuni big, come Castaldo. Il pareggio non serve a nessuno: la Casertana sarà aggressiva, metterà il cuore oltre l’ostacolo pur di rilanciarsi. Contro il Bari, peraltro, tutti giocano la partita della vita».

Lei ha iniziato il percorso da tecnico dall’under 17 della Casertana: il suo futuro è in panchina?
«È quello che voglio. Mi piace trasmettere ciò che ho imparato».

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