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Corre, lotta e ora segna: il Bari ha Hamlili, il suo tuttofare

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Corre, lotta e ora segna: il Bari ha Hamlili, il suo tuttofare

È l'equilibratore del centrocampo

Mercoledì 18 Dicembre 2019, 09:29

Sul campo, ha dimostrato di valere davvero la categoria superiore. Zaccaria Hamlili è tra i pochissimi superstiti del torneo vinto dal Bari in serie D. Per la precisione, è uno dei tre titolari che rappresentano la vecchia guardia biancorossa, insieme a Valerio Di Cesare e Simone Simeri. I numeri riassumono al meglio l’essenza del 28enne italo-marocchino. 15 sono le presenze fin qui collezionate su 19 giornate disputate: quattro turni saltati soltanto per una squalifica ed un fastidioso infortunio. 1.053’ minuti in campo: praticamente un titolare inamovibile.

Uno status, d’altra parte, che lo aveva caratterizzato anche nello scorso torneo nel quale disputò 32 match su 36 in calendario tra campionato e play off scudetto. Ma mentre nella stagione passata era andato in rete una sola volta, nel torneo in corso gli è bastato il solo girone d’andata per raddoppiare il bottino. Due centri terribilmente pesanti perché sono serviti a sbloccare il risultato in gare clou: in casa contro la Ternana e domenica scorsa a Caserta. L’incidenza in zona gol ha completato, così, l’evoluzione del ragazzo italo-marocchino. Che, per caratteristiche (e fatte le debite proporzioni), somiglia moltissimo al brasiliano Allan del Napoli. Perché Hamlili a centrocampo riesce a ricoprire con rendimento qualsiasi ruolo. Dal centrale puro alla mezzala, coniugando perfettamente ogni dote sia utile in mediana: corsa e aggressività, ritmo e capacità di inserimento, contrasto e senso tattico. Ecco perché risulta difficile farne a meno.

Da interno nel 4-3-1-2 è il perfetto equilibratore: perché con polmoni ed agonismo supporta due palleggiatori meno dinamici come Bianco e Schiavone. In più, aggredisce gli spazi e si sta rivelando al tiro. Non solo. Pur non avendo magari la tecnica per lanci illuminanti di quaranta metri, sa come gestire i tempi della manovra, dando ordine al dipanarsi dell’azione e assicurando persino l’illuminazione nell’ultimo passaggio con verticalizzazioni improvvise: basti rivedere il secondo gol di Antenucci al Bisceglie (diagonale di prima intenzione su assist del numero otto) o la prima rete al Potenza segnata da Simeri di testa su suo invito. Hamlili, quindi, sta dimostrando sul campo di meritare quotidianamente la maglia biancorossa.

Un merito ulteriore, poiché se lo aveva espressamente richiesto Giovanni Cornacchini che lo aveva avuto alle dipendenze ad Ancona, la musica non è cambiata con la gestione di Vincenzo Vivarini. Malgrado una concorrenza estremamente qualificata (Folorunsho, Awua e Scavone solo per citare gli altri interni), il ragazzo di Manerbio è sempre in campo. Anzi. Probabilmente, la sua situazione dovrà essere affrontata il prima possibile. Perché Hamlili ha il contratto in scadenza al prossimo giugno. Ed uno come lui va tenuto stretto, anche in caso di promozione in B. Una categoria che Hamlili non ha mai frequentato, ma in cui ha tutte le doti per affermarsi. Una cosa è certa: lui darà l’anima per conquistare la promozione. E per dimostrare a tutti il suo valore. Anche alla soglia dei 29 anni.

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