Due occasioni per cercare il grande pubblico del «San Nicola». Nel frangente in cui occorre blindare il salto in serie C, il Bari cerca l’abbraccio della sua gente. Lo ha chiesto esplicitamente anche il club manager Matteo Scala: dopo l’inaspettata caduta con la Nocerina, i biancorossi hanno bisogno di calore per battere il Portici domani e avvicinare ulteriormente la promozione. Il salto di categoria potrebbe avvenire anche subito, qualora i galletti riusciranno a battere i campani e, contemporaneamente, la Turris non andrà oltre il pareggio con il Città di Messina. Un’eventualità non proprio probabile, considerando lo straordinario rendimento interno dei corallini. Tuttavia, alla truppa di Giovanni Cornacchini toccherà almeno porre in essere ogni presupposto per centrare l’impresa. E la spinta del San Nicola in tal senso potrebbe rivelarsi determinante.
L’affluenza allo stadio resta da record e non solo per la serie D. Basti pensare, infatti, che il Bari, per media spettatori (attorno ai 9.600 presenti a gara), sarebbe quinto in B, alle spalle delle due pugliesi Foggia e Lecce, nonché di Benevento e Verona. Persino nel paradiso della A i galletti sarebbero avanti all’Empoli e non lontani dalle varie Frosinone, Sassuolo, Spal e Chievo. Tuttavia, il pubblico barese forse non ha ancora mostrato la sua vera potenzialità. A lungo andare, il contesto della D ha cominciato a pesare, come dimostra il calo di pubblico tra il girone d’andata e quello di ritorno. Il record di spettatori è stato stabilito alla prima in casa, contro la Sancataldese: il match con i siciliani, infatti, fu visto da 11.272 persone dal vivo. Nella graduatoria, seguono le gare contro Roccella, Nocerina, Turris e Locri, sempre al di sopra delle 10mila presenze. Incontri che si sono disputati prima del giro di boa. Nel ritorno, invece, il match con maggiore pubblico è quello contro il Castrovillari (9.822 spettatori), ma nella seconda parte di stagione la soglia dei diecimila non è mai stata superata. Anzi: i match contro il Gela, il Messina e l’Igea Virtus (solo per citare degli esempi) si pongono in fondo alla classifica del pubblico, appena prima del record negativo di presenze, sancito nel turno infrasettimanale dello scorso 12 dicembre contro il Troina (8.850 spettatori). Insomma, la cavalcata finora trionfale non ha scaldato oltre la piazza, sebbene vada sempre considerato l’incredibile atto di fedeltà e di amore di uno zoccolo duro, pronto a seguire i galletti anche nel frangente più delicato della loro storia recente. Ora, però, si entra nella fase decisiva. E un torneo vinto merita comunque un riconoscimento. Perché rispettare i pronostici non è mai facile: il campo spesso può tradire.
Basti pensare a quanto sta accadendo ad altre nobili decadute: l’Avellino o il Modena al momento non sarebbero tra le promosse, il Cesena ha un vantaggio esiguo sulla seconda e, nel caso, dovrà sudarsi la promozione fino in fondo. I dati di prevendita, tuttavia, potrebbero far presagire un salto in avanti, anche grazie all’operazione «Gran Finale» che, proprio nelle ultime due gare stagionali (l’ultima sarà il 28 aprile contro il Rotonda) allargherà la scontistica sui biglietti a tutti i tifosi, senza distinzioni ed in ogni punto vendita. È possibile, quindi, che contro il Portici sia stabilito un nuovo record di presenze. Sarebbe il modo migliore per aiutare il Bari a superare gli ultimi ostacoli.