Intelligenza e spirito di sacrificio. Tecnica e professionalità. Samuele Neglia è uno degli elementi più affidabili nel Bari di Giovanni Cornacchini. La gara di domenica scorsa contro il Gela riassume un po’ l’intera stagione del 27enne torinese, pronto ad adattarsi a qualsiasi esigenza. Esterno offensivo per vocazione, nel corso del torneo ha ricoperto tante altre posizioni: sovente seconda punta, talvolta fantasista alle spalle del centravanti (vestendo i panni del vice Brienza), oppure «falso nove» e persino terzino d’emergenza, proprio come è avvenuto nell’ultimo match contro i siciliani, nel quale il numero undici ha cambiato ben tre ruoli in 90’ (attaccante centrale, laterale difensivo destro, seconda punta) svolgendo ogni mansione con acume e qualità. Curriculum alla mano, Neglia è tra i top biancorossi. Perché nelle recenti stagioni ha puntualmente bazzicato categorie superiori rispetto alla serie D: basti pensare che lo scorso anno ha disputato un torneo da protagonista a Siena, sfiorando la promozione in serie B. Eppure, anche lui non ha resistito alla chiamata del Bari. Pur ripartendo tra i dilettanti, ma allettato da un progetto che potrebbe portarlo in tempi brevi a toccare livelli agognati ma mai raggiunti in carriera. Tra i big dell’attacco dei galletti, lui è stato senza dubbio l’elemento più incline alle variazioni tattiche ed al sacrificio di qualche panchina impensabile per un profilo del suo valore. I suoi numeri, però, traducono al meglio l’importanza nello scacchiere di Cornacchini. 28 partite disputate su 29 di campionato, nove gol all’attivo senza calciare rigori (terzo marcatore alle spalle di Floriano a quota 12 e Simeri a dieci), 1.692 minuti in campo che lo rendono l’ottavo calciatore più utilizzato dietro il portiere Marfella, nonché Di Cesare, Mattera, Bolzoni, Hamlili, Piovanello e Simeri. Eppure, ha dovuto accettare di partire tra i rincalzi in più occasioni. Perché, la rotazione degli under sovente ha sacrificato proprio lui, in nome dell’inamovibilità di Floriano, della necessità della classe di Brienza e del bisogno di schierare comunque un centravanti puro (Simeri o Pozzebon nella maggior parte dei casi). Così, l’esigenza di utilizzare Piovanello nel reparto avanzato (per completare la dotazione dei quattro under con un classe 2000 di valore) ha costretto Cornacchini a rinunciare a lui nell’undici di partenza. I suoi 28 gettoni, infatti, sono ripartiti in 18 da titolare e dieci da subentrato. In una sola occasione (nella sfida d’andata con l’Acireale) non ha trovato spazio nel corso dei 90’. In serie C, il mancato obbligo sullo schieramento dei giovani, dovrebbe privilegiarlo: tutto, infatti, lascia supporre che Neglia sarà ancora un pilastro del Bari, non solo perché ha un altro anno di contratto con i pugliesi (con opzione di ulteriore prolungamento), ma soprattutto perché la conferma se l’è guadagnata sul campo. Domenica prossima contro la Nocerina), toccherà ancora a lui: mancherà, infatti, Brienza per un problema muscolare. Gli esami strumentali hanno rilevato una lieve distrazione al gemello del polpaccio. Considerata pure l’assenza di Simeri per squalifica, è possibile che Cornacchini torni al 4-3-3: in tale assetto tattico, Neglia tornerebbe finalmente ad occupare la prediletta posizione di esterno offensivo sulla destra, con Floriano sulla corsia opposta e, con ogni probabilità, Iadaresta al centro del tridente. Per il Bari potrebbe essere la gara della promozione aritmetica: se sarà apposto l’ultimo sigillo al salto in C, però, (occorre una vittoria abbinata ad un pareggio o una sconfitta della Turris a Gela), la festa avverrà senza tifosi baresi. Per motivi di sicurezza, il piccolo stadio di Angri non può ospitare i supporter baresi. Intanto nell’ambiente biancorosso c’è apprensione per Giovanni Loseto, ex capitano e collaboratore tecnico, colto nei giorni scorsi da un lieve malore.
Neglia, tecnica e professionalità
Il giocatore pronto ad adattarsi a qualsiasi esigenza di Cronacchini
Mercoledì 03 Aprile 2019, 21:35