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Lidi d'inverno, così le regole
diventano una risorsa

 
spiaggia mare

Via libera a presidi sportivi e a locali di ristorazione sulla spiaggia

Martedì 13 Marzo 2018, 10:30

di GIUSEPPE ALBAHARI

LECCE - Mare d’inverno. Tra limitazioni e opportunità. Le une e le altre, previste dalla circolare regionale che detterà le linee guida da rispettare per conseguire il mantenimento annuale delle strutture balneari. Il documento, giungerà probabilmente oggi all’attenzione dei Comuni, che dovranno istruire le relative pratiche, e dei concessionari demaniali, che dovranno curare i progetti. I quali, giova forse ricordare, sono una facoltà lasciata ai titolari dei lidi, atteso che diventano un obbligo solo per coloro che intendano conservare la struttura realizzata sulla spiaggia. D’altra parte, la circolare ribadisce le esigenze che erano già emerse con chiarezza durante l’incontro barese dello scorso febbraio, che ne ha rappresentato il sostrato: «strutture balneari di facile rimozione», come dichiarò l’assessore regionale al demanio Raffaele Piemontese; «periodo di accoglienza che vada molto oltre la stagione estiva, generando così lavoro ed economia», come sostenne l’assessore al turismo Loredana Capone.

Come strutturare i servizi d’accoglienza? Per buona parte del periodo extra-balneare, il mare, complice magari una muta, può ben essere in realtà oggetto di sport acquatici che hanno bisogno di punti d’appoggio a terra, dal windsurf, alla canoa e al kitesurf; attività sportiva che può beneficiare dell’assenza di bagnanti, la cui presenza durante l’estate rende difficile, ove non del tutto impossibile e rischioso, lo svolgimento di tali pratiche. Poi ci sono le attività ginnico-sportive a terra, praticate - tanto per tenersi in forma, come lo jogging, quanto per allenarsi alla competizione, come il running – da crescenti schiere di sportivi; i quali, per chilometri e chilometri di litorali, non trovano un servizio igienico o una doccia. E di più: potranno trovare anche un punto di primo soccorso e magari un defibrillatore, di cui i lidi sono ormai quasi tutti dotati.

Questo, è uno dei risvolti positivi di «presidi invernali» che lungo le coste del Salento potrebbero essere circa 300 e contare su un numero almeno doppio di addetti, tra titolari e dipendenti; introduce, però, un risvolto sociale – benemerito, sostengono gli interessati - ma distinto rispetto alla redditività, che è necessario sia garantita dalla struttura. E su tale versante, accanto ai bar che sono componente inscindibile dell’offerta balneare, si sta registrando un crescente interesse per l’esercizio della ristorazione.

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