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Ilva, la vice ministra Bellanova:
da gennaio avvio copertura parchi

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

 Ilva, la vice ministra Bellanova:da gennaio avvio copertura parchi

Lunedì 27 Novembre 2017, 21:14

28 Novembre 2017, 20:35

di Alessandra Flavetta
ROMA - anticipo di tre anni della copertura dei parchi minerali da parte dell’amministrazione straordinaria, che ha già avviato il confronto con l’impresa che si occuperà dell’opera, la friulana Cimolai, sottoscrizione di un protocollo per la legalità a dicembre, uso dei lavoratori dell’Ilva in esubero per le bonifiche esterne al siderurgico di Taranto e problematiche dell’indotto al collasso. Questi i temi al centro del tavolo che si è riunito al ministero dello Sviluppo Economico, coordinato dal vice ministro Teresa Bellanova, con i commissari straordinari dell’Ilva Piero Gnudi, Corrado Carrubba ed Enrico Laghi e i sindacati metalmeccanici nazionali e provinciali di Cgil, Cisl e Uil.

Per il piano Ambientale ci sono 2,7 miliardi, tra i fondi della gestione commissariale e quelli del nuovo investitore, la cordata Am Investco, il cui socio di maggioranza è Arcelor Mittal, che si è impegnato ad occupare almeno 10mila dei 14.200 lavoratori dell’azienda, sempre che Fiom, Fim e Uilm non riescano a contrattarne di più nella trattativa sul Piano ambientale e il Piano industriale, che riprende oggi al Mise. Dovrebbero essere oltre 4000, dunque, i dipendenti dell’Ilva impiegati dall’amministrazione straordinaria nelle opere di ambientalizzazione esterne alla fabbrica, anche se il commissario Laghi «non ha quantificato il fabbisogno dei lavoratori, che è un’idea a cui noi non aderiamo perché i dipendenti diretti non c’entrano con la bonifica», spiega Giancarlo Turi, segretario della Uil Taranto.

Gli interventi interni al siderurgico, invece, spettano ad Am Investco, che prevede entro il 2020 la copertura di 4 parchi minerali con un investimento pari a 365 milioni. Con gli 1,1 miliardi della transazione con gli ex proprietari, la famiglia Riva, i commissari anticiperebbero 300 milioni per la copertura dei parchi, che verrebbero poi restituiti da Arcelor Mittal. Il Piano di decontaminazione e bonifica illustrato da Laghi riguarda 5 macroaree che però si accavallano nelle competenze: a carico di Arcelor Mittal ci sono 17 interventi per un totale di 238 milioni di euro mentre ulteriori 5 interventi resteranno in capo a Ilva per 40 milioni di euro, su aree non comprese dal trasferimento degli asset. C’è infatti, fuori dal perimetro Ilva, la chiusura e le bonifica delle discarica dell'ex-cava Cementir e dell'ex-cava Due Mari. Mentre ad oggi i commissari avrebbero speso 600 milioni per la salute e la sicurezza.

Il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova ha annunciato che i lavori per i Parchi minerali inizieranno a gennaio 2018. Per coprire l’area delle materie prime stoccate a cielo aperto su circa 70 ettari, Ilva ha avviato il tavolo di lavoro con Cimolai, la società che si aggiudicò la realizzazione del progetto ai tempi dell’amministrazione Bondi, nel 2013, ora ripreso dai Commissari.

Intanto si procede alla pulitura delle aree limitrofe, lavoro propedeutico per inserire i binari sui quali far partire la costruzione della struttura di copertura. Vista l’entità degli investimenti su Taranto, la gestione commissariale ha annunciato la firma di un protocollo per la legalità a dicembre. Oltre ai sindacati, a premere per l’anticipo dell’intervento c’è anche il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che è già la quarta volta in un mese che deve chiudere le scuole nel quartiere Tamburi a scopo precauzionale nei “wind day”, previsti anche ieri ed oggi, per limitare l’esposizione all’inquinamenti. Per quanto riguarda l’indotto pugliese di Ilva, che chiede il riconoscimento dei crediti vantati, i commissari hanno detto di aver pagato 220 milioni circa dall’inizio dell’anno, mentre sarebbe pari a circa 25 milioni il credito esigibile, scaduto da 30 giorni e non da 90, come sostengono i sindacati.

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