MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - «Emiliano ha fatto l’errore di accettare una posizione antiscientifica. Spero che se ne renda conto e, da persona intelligente, trovi il modo di fare marcia indietro su quelle affermazioni». Quando Pier Luigi Lopalco parla di vaccini, conviene ascoltare: professore ordinario di Igiene all’Università di Pisa, dal 2005 al 2015 ha guidato il programma per le malattie prevenibili da vaccino presso il Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) di Stoccolma. È considerato il maggior esperto italiano di vaccini, ha un blog tenerissimo su cui risponde ai dubbi dei genitori parlando come padre e come medico. Ed essendo nato a Mesagne e vissuto a Lecce, prima della laurea in medicina a Bari, conosce piuttosto bene la situazione pugliese.
Il suo commento su Facebook alle parole di Emiliano è stato molto duro: «Lei si è comportato come quei genitori che leggendo una nota messa dagli insegnati al proprio figlio, danno la colpa all’insegnante». Perché?
«Ha fatto l’errore di accettare una posizione antiscientifica. Ha detto che è contrario all'estensione dell’obbligo a 10 vaccinazioni come se quel 10 - quello che usano gli antivax in maniera propagandistica - fosse un numero eccessivo. Niente di più sbagliato. Parliamo dell'esavalente e del quadrivalente, due vaccini completi e gratuiti, che sono il cuore dell'offerta vaccinale in tutta Europa: nessun Paese offre meno. Dal punto di vista scientifico, è un messaggio completamente sbagliato».
L’obbligo vaccinale è una necessità di cui non possiamo fare a meno?
«Possiamo anche essere d'accordo sul fatto che sarebbe stato meglio evitarlo, e che rappresenta una sconfitta della sanità pubblica. Ma davanti a una platea che cerca di creare confusione, a mio parere anche per motivi di ritorno personale, Emiliano avrebbe dovuto dire questo: accanto a me ci sono esperti come Alberto Fedele e Michele Conversano, mi hanno detto che le vaccinazioni sono importantissime, cerchiamo insieme il modo di garantire la protezione ai nostri figli. Sulle sanzioni possiamo discutere, ma le vaccinazioni si fanno. La scienza non vi dà ragione, io devo seguire la scienza. È un atteggiamento paternalistico, è vero, ma non c’è alternativa: l'autorevolezza del politico deve essere supportata dalla scienza».
Chi dice di essere favorevole alle vaccinazioni ma contrario all’obbligo cosa sta dicendo, in realtà?
«Ci sono due interpretazioni. Il mondo scientifico è spaccato sull’obbligo vaccinale, perché secondo alcuni autorevoli esperti rafforza i gruppi antivax e fa calare la copertura vaccinale. Non ci sono evidenze di questo fenomeno, ma è un discorso che andava fatto prima di prendere una decisione, ascoltando appunto gli esperti. Il discorso che fanno invece questi avvocati e genitori è diverso: non voglio l'obbligo perché voglio essere libero di non vaccinare mio figlio, che è ben diverso. E l'autorità deve dire con chiarezza che è sbagliato perché oltre alla libertà personale esiste una forte componente di responsabilità sociale».
I no-vax però sembrano impermeabili, nelle loro convinzioni, ai messaggi della scienza. Come si fa?
«Non si possono dare messaggi standard, perché le motivazioni per non vaccinare sono diverse: per paura degli effetti collaterali, perché non si conosce la malattia, persino per fare un dispetto ai politici. Ho avuto persone che hanno cominciato il dialogo con un rifiuto, poi hanno cominciato a ragionare. Ma ci sono pure gli irriducibili, e solitamente sono le persone con il maggior livello culturale. Serve grande pazienza, e un grosso lavoro. I servizi vaccinali sono in sofferenza, è difficile chiedere a questi medici di dedicare un'ora di tempo a chiamare i genitori, spiegare, avere una comunicazione empatica. Ma è un lavoro che dobbiamo cominciare a fare.
Quali conseguenze avrà secondo lei il «no» di Emiliano all’obbligo?
«L'obbligo sarà solo una pezza, comunque necessaria per recuperare le coperture, ma il problema di base resta. Emiliano è una persona molto intelligente. Gli esperti che ha intorno sono rimasti stupiti come me. Sono abbastanza convinto che tornerà sui suoi passi, cercando una maniera per dire che quell'affermazione è stata male interpretata».