Nel 2016, quasi 83 lucani su cento hanno utilizzato l’automobile per raggiungere il posto di lavoro partendo dalla loro abitazione: a dirlo sono i dati dell’Istat pubblicati oggi dal quotidiano «Il Sole 24 Ore», che ha presentato anche dati dell’Isfort, l’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti.
Per la precisione, 82,9 lucani vanno al lavoro in auto e solo dieci di loro compiono il tragitto come passeggeri. Si tratta di una delle quote più alte fra le regioni italiane: di un punto più bassa dei lavoratori delle Marche (83,9 in auto) uguale a quella dei lavoratori della Sardegna. Anche in Molise (82,3) e in Calabria (82,1) l’auto resta la scelta preferita (o obbligata).
Sempre per quanto riguarda la Basilicata (tenendo conto che, "in percentuale, è possibile utilizzare più mezzi") 12,2 lucani vanno al lavoro a piedi, nessuno in bicicletta; 5,7 sono nella categoria di coloro che utilizzano l’autobus; 7,3 viaggiano in pullman; meno di dieci (0,9) usano il treno e solo 0,2 la moto.
Nell’articolo che spiega i dati - intitolato «La mobilità sostenibile va in retromarcia», con riferimento al calo degli spostamenti «green» e all’aumento dell’uso dell’auto - Michela Finizio ha scritto che «sono più 'green' i lavoratori in Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Campania e Puglia: qui le persone che vanno in ufficio a piedi o in bicicletta sono più della media nazionale».