BARI - L’ipotesi è che durante l’incarico da direttore generale di Amgas srl (la società di distribuzione del gas del Comune di Bari) non abbia frequentato il posto di lavoro, utilizzando però indebitamente beni aziendali. Per questo motivo Fabrizo D’Addario è indagato dalla Procura di Bari con l’ipotesi di truffa e peculato. Il commercialista barese proprio due settimane fa era stato nominato da Emiliano alla guida di Innovapuglia, la società di informatica della Regione. Incarico che ieri sera ha lasciato, proprio a seguito della notizia relativa all’indagine.
«Non ne sapevamo assolutamente niente», hanno detto ieri dalla Regione a proposito dell’indagine che riguarda D’Addario: chi ha sentito il presidente Emiliano lo ha trovato piuttosto contrariato. A quanto pare, l’indagine condotta dal pm Marco D’Agostino sarebbe nata da un esposto anonimo secondo cui D’Addario, ex consigliere comunale, si sarebbe visto poco negli uffici dell’Amgas srl. Da quell’esposto sono nate le verifiche condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Finanza di Bari, che avrebbe trovato riscontrato ad alcune delle circostanze denunciate. Di qui le accuse di truffa e peculato, per le quali il pm D’Agostino ha recentemente chiesto una proroga delle indagini al gip.
D’Addario era stato nominato il 28 luglio alla guida di Innovapuglia nell’ambito di una infornata di nomi decisa da Emiliano. Ha preso il posto di Gennaro Ranieri, docente universitario, considerato vicino alla corrente renziana rappresentata dal segretario regionale Pd, Marco Lacarra. D’Addario, eletto al Comune con il centrodestra nel 2005 e poi passato con Emiliano, è stato tra le cause della lite tra Emiliano e Decaro durante le primarie Pd: un suo messaggino mandato la mattina delle elezioni convinse Decaro a chiedere ai seggi di non rilasciare più le ricevute di voto.
m.s.