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«Puglia, gestione sbagliata
così sarà sempre crisi idrica»

 
siccità nei campi

La ricetta anti-emergenza Ordine professionale e Sigea: «Negli enti locali mancano tecnici geologi»

Domenica 02 Luglio 2017, 09:26

di GIUSEPPE ARMENISE

BARI - Primavera di grande arsura anche al Sud, ma Aqp e istituzioni tendono a sottolineare che la Puglia non ha alle viste un’emergenza acqua. Resta l’evidenza delle ferite inferte al territorio dalla continuata mancanza di piogge. L’impoverimento di ettari di terreno non più fertili e il progressivo avanzare della desertificazione vanno a braccetto con l’impermeabilizzazione, che favorisce allagamenti, smottamenti e frane a fronte delle sempre più frequenti piogge violente in brevi spazi temporali. Non a caso per oggi in Puglia, proprio in ragione delle conseguenze di due mesi di secche, il previsto arrivo di piogge di calore ha indotto la Protezione civile della Regione a diffondere un allarme e preallerta meteo per il rischio di frane dalla Capitanata al sub Appennino dauno , dalla zona centrale bradanica alla Puglia centrale adriatica. E intanto, la vera risorsa idrica della Puglia, la falda sotterranea tende a esaurirsi.

In considerazione di questo quadro ormai poco emergenziale e sempre più normale, il tema della programmazione della gestione dei territori in Puglia sconta «ritardi importanti anche nelle gestione della risorsa idrica soprattutto sotterranea». Lo rimarca l’appena rieletto presidente dell’ordine dei geologi di Puglia, Salvatore Valletta. «In Puglia - chiarisce - manca ancora una chiara conoscenza dei prelievi delle acque di falda, fortemente interessate dal fenomeno della contaminazione salina»..

Come e con quali figure professionali affrontare questo fenomeno divenuto endemico? «Il professionista geologo - spiega Valletta - oggi può contribuire ad affrontare tecnicamente i diversi problemi della gestione della risorsa idrica in Puglia. Per questo insistiamo affinché la figura del geologo possa trovare adeguato spazio negli enti pubblici».

Ancora per i geologi, stavolta animatori di Sigea (Società italiana di geologia ambientale), il presidente Antonello Fiore .spiega che la gestione delle risorse e la prevenzione di crisi idriche richiedono un’attenta programmazione e pianificazione». E rivolti al governo spiegano che si debba «nel prossimo futuro avviare azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e insieme seguire alcune regole: «Rendere compatibili gli impianti agricoli e zootecnici alle disponibilità idriche; sostenere la diffusione di strumenti innovativi di risparmio idrico, potenziare la- ricerca sulla desalinizzazione delle acque, ampliare, riparare e sostituire le reti acquedottistiche; ricaricare gli acquiferi sotterranei; realizzare invasi di piccole dimensioni (laghetti collinari) a scopi irrigui; realizzare invasi a scopi misti».

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