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sos anziani
15 Maggio 2017
Maria Ida Settembrino
Arriva dalla periferia di Potenza un racconto singolare da parte della figlia primogenita di una coppia di anziani letteralmente «bersagliata» dai numerosi tentativi di truffa. L’ultima diavoleria in fatto di illeciti patrimoniali commessi a discapito di anziani si starebbe compiendo con la così detta «telefonata truffa».
testimonianza «Appena rientrata a casa dei miei genitori - racconta la titolare di un’attività commerciale del capoluogo di regione – mia madre mi ha riferito di una telefonata insidiosa da parte di una giovane donna che si presentava al telefono come una promotrice finanziaria senza specificare altro del suo lavoro, avanzando pretese di conoscere dettagli relativi al conto corrente cointestato dei miei genitori e radicato presso un noto istituto finanziario della città. Il pretesto, l’aggancio utilizzato dalla donna era quello di una banalissima comunicazione scritta che i miei genitori avrebbero disatteso.
direzione Gli stessi – a dire della pseudo promotrice – erano stati convocati presso l’ufficio consulenza dell’istituto in cui si trova radicato una cospicua parte del loro patrimonio finanziario. Ad onor del vero, nessun avviso era stato mai recapitato al loro indirizzo di residenza».
Il racconto della signora termina con un pronto intervento della direttrice dello stesso istituto che, venuta a conoscenza del tentativo di truffa, aveva ristabilito gli equilibri, con una telefonata chiartificatrice attraverso la quale il capo ufficio aveva cura di comunicare che nessuno del suo staff commerciale aveva in quel periodo inoltrato alla coppia di anziani alcuna comunicazione scritta con invito a recarsi negli uffici di consulenza «per conoscere importanti comunicazioni relativi al loro conto corrente».
approccio Nell’ultimo periodo, avvertono gli esperti, tra appartenenti agli organi di polizia e associazione di consumatori a difesa del cittadino che «tra le tecniche più diffuse in materia di truffa rientrerebbe il social engineering o acchiappadati. Nella maggior parte dei casi si tratta di una truffa telefonica che parte proprio con la chiamata di un falso operatore della banca, che con la scusa di dover effettuare dei controlli, chiederà i dati di accesso al conto corrente. Gli esperti raccontano di ottantenni che avrebbero ricevuto anche in altre città italiane la telefonata di una donna che si spacciava addirittura per la direttrice dell’ufficio postale.
vigilanza Nonostante le banche e gli istituti di credito abbiano cercato nel corso degli ultimi anni di intensificare i controlli, cercando di garantire ai clienti un servizio più sicuro e di maggiore qualità, le truffe sui conti correnti sono ancora un nervo scoperto del sistema bancario.
A rendere ancora più difficile la gestione e la risoluzione di questo problema – concludono gli esperti - incidono anche le tecniche adoperate dai truffatori, sempre più raffinate e in grado di sfuggire ai controlli».
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