di Nando Perrone
MANDURIA - Il sindaco Roberto Massafra apre alla delocalizzazione e decide di rinviare la seduta del Consiglio comunale di venerdì. Il colpo di scena si è registrato nelle prime ore della mattinata di ieri. Il primo cittadino ha affidato alla propria pagina istituzionale di Facebook la possibile svolta alla vertenza-depuratore. Poche parole per prendere atto di ciò che sta accadendo a Manduria e, soprattutto, ad Avetrana e la scelta, che poi dovrà essere ratificata dall’intera maggioranza, di rinviare la seduta monotematica di venerdì sera, nel corso della quale il consesso sarebbe stato chiamato, per la seconda volta, a valutare lo studio di fattibilità.
«Allo stato attuale non vi sono le condizioni affinché il Consiglio comunale di Manduria discuta la variante proposta dalla Regione Puglia per l’eliminazione dello scarico a mare del depuratore - scrive Massafra -. Prendo atto che, nonostante per la prima volta in 15 anni si siano fatti passi avanti concreti in direzione della eliminazione dello scarico a mare, la popolazione non si dimostra favorevole alla soluzione prospettata. A questo punto ritengo necessario rinviare il Consiglio comunale ad un momento successivo, per dar modo di elaborare una proposta che sia accettata dai cittadini, partendo dal presupposto che non basta non scaricare a mare, come si era sinora detto, ma bisogna trovare un altro sito».
Massafra, insomma, accoglie la richiesta che parte dal basso: «bisogna trovare un altro sito» per il depuratore consortile. Una vera e propria svolta in quanto, sino a qualche giorno fa, il sindaco di Manduria aveva pubblicamente rimarcato la strategicità dell’originaria scelta: con il depuratore ad un paio di chilometri dal mare, sarebbe possibile portare, con l’aiuto della Regione, la rete fognaria anche lungo la costa. Massafra, in ogni caso, qualche perplessità sulla possibilità di delocalizzare il depuratore continua ad esprimerla.
«Non sono in grado di garantire che questa via sia percorribile, visto che sullo spostamento del sito si sono già pronunciati in maniera negativa il Tar e il Consiglio di Stato, a seguito del ricorso presentato nel 2011 dall’Amministrazione Tommasino - prosegue il sindaco -. Ma se fosse possibile delocalizzare il depuratore in un’altra località che vada bene alla maggioranza dei cittadini di Manduria, non saremo certo noi ad opporci».
Nella parte finale del suo intervento, il sindaco Massafra avanza anche una proposta: «Qualora non ci fosse unanimità di vedute, la mia proposta è quella di indire, una volta incartato il definitivo abbandono di ogni ipotesi di scarico a mare, un referendum popolare cittadino per scegliere il sito tra quelli ritenuti possibili dai tecnici». Risulta spontaneo chiedersi, a questo punto, cosa abbia convinto Massafra a questa radicale inversione di rotta. E’ un’apertura legata alla pressione della piazza? Venerdì prossimo gli ambientalisti di Avetrana si sarebbero riversati in massa in piazza Garibaldi. Oppure il sindaco ha voluto evitare di spaccare la maggioranza quattro giorni prima dell’esame del bilancio di previsione del 2017 in Consiglio comunale?