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Tatticismi e sgambetti
così «sprofonda» Brindisi

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Tatticismi e sgambetticosì «sprofonda» Brindisi

Giovedì 26 Gennaio 2017, 11:15

TONIO TONDO

BRINDISI -Il primo segnale minaccioso per Angela Carluccio è arrivato, a freddo appena eletta, a metà luglio 2016. Oggetto dell’attacco, la rotazione dei 10 dirigenti comunali. Un potere che la legge anticorruzione attribuisce al sindaco. Sì ma devi discuterne prima con noi, è l’avvertimento di Carmelo Palazzo, vecchio navigatore di 78 anni della politica brindisina, capo della lista più suffragata della coalizione di centrodestra. Così in un colpo solo la sindaca perde cinque pezzi, poi in parte rientrati. Tra uno sgambetto e un agguato in piena regola siamo arrivati in appena sei mesi alla giunta Carluccio ter mentre la città resta attonita e inguaiata in mille problemi.

È un intreccio micidiale tra vecchie dinamiche e impulsi egoistici il male della politica brindisina. Relazioni stratificate nel tempo e nuovi ingressi familistici si intrecciano e si rimescolano in un mosaico continuamente in movimento. I loro margini sono opachi e si tentano transazioni mediocri per ridefinire nuovi equilibri. Eppure, non mancano gli slanci civili. Qualche esempio c’è stato, come l’ingresso a ottobre nella giunta Carluccio bis di Francesco Silvestre, un avvocato di grido con simpatie di sinistra, ma subito è scattata la reazione fino a farlo mollare.

Carluccio è una giovane donna con notevole forza morale. Decido io, dice ogni tanto per farsi coraggio e dare qualche segnale. È sposata e ha tre figli. «La mia bambina è venuta per farci conoscere la felicità», è la riflessione deliziosa che qualche volta ripete agli amici più intimi. La bambina è una bella ragazzina down: è lei il motore della sensibilità sociale e politica della madre. Forse un’esperienza come questa rende le persone (non tutte) più delicate e più forti. Forse la politica dovrebbe essere meno cinica e capire come orientarsi anche in base alle storie umane.

La storia recente di Brindisi, nel giro di qualche generazione, fa tremare i polsi. I posti di lavoro persi sono tra i 15mila e i 20mila. Le aree produttive falcidiate: la chimica, la meccanica, l’industria aereonautica, lo stesso settore energetico, croce e insieme sollievo sociale per una città che in 40 anni in pieno sviluppo aveva raddoppiato la popolazione, fino a 90mila abitanti, e che dopo qualche lustro si è trovata nel precipizio dei redditi falcidiati. Davanti a questa situazione disastrosa la ristretta politica locale ha tentato diverse risposte, alcune anche ardite ma tutte finite nella delusione. L’ultima, in ordine di tempo, con l’elezione di un giornalista a sindaco, Mimmo Consales, naufragata nel 2015 nelle inchieste giudiziarie.

In queste ore i tatticismi occupano la scena. Diciassette consiglieri minacciano le dimissioni per provocare lo scioglimento e il ritorno di un commissario al comune. La sindaca si è dimessa anche lei per costringerli allo scontro in consiglio e forse per aprire qualche breccia nella composita alleanza delle opposizioni. Lo stillicidio e le cattiverie si accavallano. Carluccio, sostengono i detrattori, si muove in base agli stimoli di un cerchio magico che poi cerchio non sarebbe perché i nomi ricorrenti sono solo due, Massimo Ferrarese ex presidente della provincia adesso al vertice di Invimit, una società del governo, e Marcello Rollo, ex assessore regionale. Due centristi moderati tutto sommato con un buon profilo politico.
Ma potrebbe essere Carluccio la vera e inaspettata protagonista. Il padre, Bruno Carluccio, è stato sindaco 30 anni fa, fu coinvolto in una storia di contributi a una società di basket, arrestato e costretto all’abbandono. Da quel momento si è tenuto lontano. Memore di questo avrebbe sconsigliato la figlia ad accettare la candidatura. La figlia ha ringraziato e ha deciso di sì.

Anche le passioni si possono ereditare, ma la mente si forma con più libertà in base alle riflessioni culturali e alle esperienze personali. La sindaca vuole dimostrare di sapere affrontare le difficoltà, ascolta con attenzione, accetta i consigli e poi procede in base ai suoi convincimenti. Lei è avvocato, conosce i procedimenti amministrativi e tutto sommato il suo staff potrebbe essere all’altezza. E la sfida sembra la motivi ancor di più.

Le dinamiche del potere spesso sono feroci. A volte il potere rivela inclinazioni umane. Una donna, bella e decisa, può essere capace di rendere più mansueti i suoi 17 avversari. Tutto sommato questo schieramento comprende attori adesso alleati ma poi destinati a procedere su strade diverse. A meno che una nuova alchimia non sia in preparazione nei retroterra più o meno misteriosi di questa sofferente città.

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