di Massimiliano Scagliarini
BARI - Ha lanciato la richiesta a Trenitalia di un collegamento diretto tra Bari e Roma. E se non si aspettava i complimenti, certo non pensava di essere sommerso dalle critiche. Ecco perché Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, più che arrabbiato appare deluso: «Voglio difendere la Puglia - dice - non mettermi contro i pugliesi, né tantomeno danneggiare i foggiani. Ciò che ho chiesto è un nostro diritto. Noi non siamo i parenti poveri di questo Paese, abbiamo gli stessi diritti degli altri».
La scorsa settimana Decaro ha chiamato il numero uno del gruppo Fsi, Renato Mazzoncini, per chiedere una corsa diretta tra Bari e Roma: un collegamento in tre ore e mezza, è il ragionamento del sindaco, diventerebbe competitivo con l’aereo, farebbe abbassare i prezzi dei biglietti, fornirebbe un’alternativa a chi è costretto a prendere la macchina. Ma da Foggia c’è stata un’alzata di scudi di fronte all’ipotesi di saltare la stazione del capoluogo dauno, sfruttando il «baffo di Cervaro» (aperto da luglio 2015) anche per i passeggeri oltre che per le merci. I foggiani temono di essere tagliati fuori e di perdere i loro, di treni.
Decaro si mostra stupito: «Non ho chiesto di voler cambiare le corse che ci sono oggi, anche perché metterei in crisi i pendolari che vanno da Foggia a Bari. Ho chiesto una corsa in più, un treno diretto come lo hanno gli altri capoluoghi di Regione. Non si tratta di saltare solo Foggia ma anche le altre fermate». L’idea, racconta Decaro, gli è venuta un giorno che si trovava a Firenze: «Dovevo andare a Roma, avevo finito prima, mi suggerirono di non prenotare: “Tanto ci sono treni ogni mezz’ora”. Il Milano-Roma passa ogni 15 minuti, perché oltre Trenitalia c'è anche Italo, e non ci sono fermate intermedie. Abbiamo diritto anche noi ad averlo».
Oggi tra Bari e Roma ci sono tre treni al giorno (partono da Lecce, toccano Barletta, Foggia, Benevento e Caserta). Da Milano a Roma, per fare un esempio, ce ne sono 10 solo tra le 5 e le 9 del mattino. «Persino tra Roma e Reggio Emilia - racconta Decaro - ci sono tre treni diretti la mattina, noi abbiamo un collegamento ogni sei ore. Siamo l’unico capoluogo di regione escluso dall’alta velocità, avremo l’alta capacità tra 10 anni, i convogli che mandano qui sono quelli che non servono più sulle linee del Nord. Noi abbiamo gli stessi diritti di tutti gli altri, invece ci trattano come straccioni».
Trenitalia sta valutando la proposta di Decaro. I dati di traffico sembrerebbero positivi. Un collegamento in 210 minuti centro-centro batterebbe l’aereo (servono 40 minuti da Termini a Fiumicino, 20 minuti dall’aeroporto alla stazione centrale di Bari), per non parlare dei prezzi praticati da Alitalia. È molto probabile che qualche novità possa arrivare nell’orario estivo.
Decaro lancia un messaggio al sindaco di Foggia, «al mio amico Landella», e agli altri politici del territorio. «Non bisogna fare polemica - dice -, perché altrimenti chi decide utilizzerà queste polemiche per non darci niente. Noi del Sud ci facciamo male da soli. Pensiamo piuttosto a spingere insieme per accelerare i lavori dell'alta capacità, o a sbloccare la Termoli-Lesina dove i 33 km a binario unico ci danneggiano tutti nei tempi di percorrenza verso Bologna. Bari ha lo stesso numero di abitanti di Firenze e Bologna. Abbiamo gli stessi diritti di fiorentini e bolognesi ma non lo stesso numero di treni: avere corse in più è un nostro diritto». Poi, già che c’è, Decaro lancia anche una frecciata su Ferrovie Sud-Est: «Le opere che riguardano Bari sono state finanziate nel '92, progettate più volte, e ancora non sono state realizzate. Spero che la gestione di Ferrovie dello Stato faccia finalmente cambiare le cose».