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Aziende bio, poche
le finanziate in Puglia

 
Rita Schena

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Rita Schena

agricoltura biologica

Giovedì 15 Dicembre 2016, 15:17

ROMA - In Puglia solo 730 aziende biologiche finanziate su 4.058 domande pervenute. Sono questi i deludenti risultati dei provvedimenti dell'Autorità di Gestione PSR (programma di sviluppo rurale ) Puglia, espressi nelle determinazioni n. 350/2016 e n. 351/2016 pubblicate nel Bollettino ufficiale regionale n. 129.

Si tratta delle determinazioni con cui è stato approvato, nell’ambito del PSR Puglia 2014-2020, l'elenco delle domande ammissibili all’istruttoria “Agricoltura biologica” sia per il “mantenimento” della produzione aziendale con metodo di agricoltura biologica, sia per la ” conversione” di nuove aziende all’agricoltura biologica.

Per quanto riguarda il mantenimento, ovvero le aziende in cui già da tempo si pratica agricoltura biologica, sono state ammesse al rinnovo e al finanziamento 4.499 pratiche, ovvero tutte le domande pervenute presso gli uffici dell’assessorato regionale alle politiche agricole. Per quanto riguarda, invece, la conversione, ossia le aziende agricole desiderose di attuare le pratiche di agricoltura biologica, sono state ammesse a finanziamento quasi un sesto delle domande pervenute.

“Riteniamo quanto avvenuto molto grave per il settore del biologico pugliese – dice Patrizia Masiello di AIAB Puglia - se non addirittura dannoso. Si tratta sicuramente di un’errata valutazione reale dei fondi effettuata in fase di indagine da parte dell’assessorato, associata a una carente azione di monitoraggio rispetto ai concreti bisogni dei territori rurali della nostra regione. L’esclusione dai finanziamenti di molte nuove aziende spesso gestite da donne o da giovani desiderosi di praticare agricoltura biologica, è una leggerezza che potrebbe in futuro costare molto cara alla nostra economia sostenibile e al settore del biologico”.

“Praticamente - dice Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB Federale – non si è investito su una crescita ma solo sul mantenimento dell'esistente, trascurando, dal punto di vista economico le tendenze del mercato di settore, continuamente in crescita, e dal punto di vista tecnico, l'obiettivo del contrasto ai cambiamenti climatici a cui l'agricoltura biologica contribuisce in modo significativo, come dice chiaramente il Regolamento dell'UE sui PSR.

AIAB su tutti i tavoli nazionali e regionali, aveva chiesto a tutte le Regioni di modulare gli investimenti in base agli obiettivi. Quello per il biologico era stato fissato al 20 per cento.
Oggi, l'unica soluzione per ricominciare a dare sostegno e indirizzo politico alle aziende pugliesi è quella di rivedere i budget già nell'healtchek e soddisfare la giusta richiesta delle aziende di essere sostenute soprattutto nel percorso di conversione”.

Tutto ciò avviene dopo anni in cui la regione Puglia ha promosso seminari e incontri in cui tecnici e produttori sono stati invogliati al biologico, creando aspettative e speranze purtroppo oggi infrante nel pasticcio generato dagli uffici regionali, con la complicità della politica, e frutto sicuramente anche di una mancata concertazione con i movimenti e le associazioni dei produttori e consumatori bio.

“Ci rendiamo conto delle difficoltà e dalla mole di lavoro in cui lavorano i funzionari dell'assessorato- conclude Patrizia Masiello - ma se questi onestamente rappresentano i cittadini devono trovare il modo di comunicare con essi. Da giugno il nuovo direttivo di Aiab Puglia chiede un incontro con i referenti di misura, per un confronto necessario sulle politiche d'intervento nel settore, ma ora che gli atti ufficiali sono stati pubblicati, e con questi esiti, suggeriamo alla Regione di mantenere ciò che ha promesso e di premiare i produttori virtuosi, coloro cioè che difendono il nostro ecosistema con le pratiche dell'agricoltura biologica”.

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