BARLETTA - «Sono partito da Barletta e vivo in Svezia a Norrkoping da circa due anni. Alle mie spalle vedo l'orologio e mancano 6 minuti allo scoccare del termine per poter votare per il Referendum». Così Piero Pastore, classe 1982, marito di Johanna e papà di Francesco, in una diretta Facebook ieri pomeriggio primo dicembre (alle 15.54 ora svedese) giorno ultimo per poter votare dalla Svezia.
«Mi è arrivata pochissimi minuti fa finalmente la lettera che ho tanto aspettato per poter votare - ha continuato il giovane barlettano maitre di ristorante -. All'interno della busta autorizzazioni, il nullaosta del mio Comune, buste bustarelle e una scheda non vidimata. Anche questo è assurdo. Vorrei precisare che neanche con il teletrasporto io potrei raggiungere l'ambasciata a Stoccolma a due ore di auto da casa mia e quindi esercitare il mio diritto di voto. Preciso che sono iscritto all'Aire l'organismo che si occupa degli italiani all'estero. Ripeto mi è stato negato il diritto al voto».
Pastore poi racconta le vicissitudini legate all'arrivo della scheda precisando che aveva fatto richiesta di un duplicato in quanto non gli era giunta a casa quella originale entro la data indicata dall'ambasciata svedese.
«Credo - aggiunge - che qualcuno mi debba delle spiegazioni. Sono un cittadino che ha diritto al voto e questo diritto mi è stato negato».
Referendum, barlettano

Venerdì 02 Dicembre 2016, 09:50