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L'Arci: in hotspot Taranto
bambini insieme ad adulti

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

L'Arci: in hotspot Taranto bambini insieme ad adulti

Lunedì 21 Novembre 2016, 16:53

ROMA - Promiscuità negli spazi comuni tra adulti, minori non accompagnati e donne; poca privacy; permanenza oltre i limiti di legge sia dei minori non accompagnati sia degli adulti: sono alcune delle criticità emerse dalla visita di una delegazione dell’Arci e di altre associazioni all’hotspot di Taranto, stamani. La delegazione era accompagnata dalla parlamentare di Sinistra Italiana Donatella Duranti.

Gli alloggi, rende noto l’Arci, sono rappresentati da tende collettive che non consentono nessun tipo di privacy, nonostante i tempi lunghi che spesso caratterizzano la presenza di stranieri nel centro. Nella struttura sono presenti, sui circa 280 stranieri attualmente ospitati, 34 minori non accompagnati, affidati dal Tribunale dei minori al Direttore del Centro (il comandante dei vigili urbani, che non era presente) che, oltre a condividere gli spazi comuni con gli adulti, sono nell’hotspot da circa un mese: «una situazione illegittima, giustificata come al solito dall’assenza di soluzioni alternative» commenta l'associazione.

Anche la durata della permanenza nella struttura di stranieri e straniere maggiorenni è superiore a quella prevista per questo tipo di centri. La struttura viene di fatto utilizzata, in deroga alle finalità previste, anche come centro di transito e smistamento degli stranieri rintracciati alle frontiere interne, e più precisamente a Como e Ventimiglia. Nei mesi scorsi vi è stato trasferito anche un gruppo di stranieri rintracciati a Milano.

«In molti casi - segnala l’Arci - le persone condotte a Taranto sono già state identificate e talvolta sono state ospitate nei Cas di altre regioni, per poi essere rintracciate per strada dalla polizia in vere e proprie retate. Un trasferimento inutile, con spreco di risorse pubbliche e soprattutto con un carattere di vessazione e ingiustizia del tutto evidente».

L’Arci chiede quindi al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, di cessare ogni trasferimento da altre regioni verso Taranto; di modificare con urgenza la gestione degli spazi nella struttura, separando quelli in cui vivono i minori, le donne e i maschi adulti; di abbreviare i tempi di permanenza degli adulti e trovare soluzioni alternative per i minori soli. 

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