BARI - Sembrerebbe reggere la tregua raggiunta qualche giorno fa tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e il premier Matteo Renzi, durante un incontro segreto che si è tenuto a Roma. Nello stesso giorno in cui il presidente del Consiglio partecipa nella Fiera del Levante di Bari ad un incontro per il 'Sì', a conclusione di una intensa giornata cominciata a Berlino e proseguita a Roma con la conferenza stampa sui primi 1000 giorni di governo, il governatore pugliese non rinuncia a partecipare qualche ora prima ad un incontro a sostegno del 'No' al referendum con la leader della Cgil, Susanna Camusso. Ma lo fa tenendo fede a l'impegno che, secondo quanto era trapelato, aveva preso con il premier. Mantenendo cioè il punto fermo sul 'no' ad una riforma giudicata «tecnicamente invotabile» ma annunciando che «faremo le nostre valutazioni senza avere quel tono propagandistico da campagna elettorale».
Il tentativo è di evitare, nel rush finale della campagna referendaria, lo scontro frontale sul piano politico, spostando il confronto su quello tecnico e di merito. «Questa riforma non consente di far funzionare le istituzioni - ha detto partecipando all’incontro con Camusso - ed ho fiducia che gli italiani andranno a votare leggendo le norme e rendendosi conto che, al di là delle propagande dei due fronti, questa Costituzione ha fatto benissimo il servizio che doveva svolgere nell’interesse degli italiani per settant'anni e sono convinto lo farà per i prossimi 70».
Con Renzi, spiega Emiliano, è «ricominciato positivamente un rapporto sotto l’aspetto istituzionale», ma, avverte, sbaglia chi interpreta in chiave referendaria il loro riavvicinamento. «Noi ci siamo reincontrati - ha detto - da compagni di partito, da presidente della Regione e da presidente del Consiglio, per fare il nostro dovere collaborando, come era ovvio che accadesse primo poi». Ma il ravvicinamento resta sempre su fronti opposti tanto che, malgrado il nuovo corso, il governatore non partecipa all’incontro pubblico serale di Renzi a Bari. «Renzi fa una manifestazione per il 'Sì' - ha spiegato - e io ovviamente non partecipo alle manifestazioni per il 'Sì' anche perché rischio di confondere le persone».
Tra le pieghe del nuovo corso, si legge il tentativo di Emiliano - dopo mesi di botta e risposta e scontri con il premier su vari fronti, a cominciare da quello ambientale e sull'Ilva - di ridisegnare il proprio ruolo politico da combattente a mediatore in un Pd lacerato che, all’indomani del referendum, avrà bisogno di personalità in grado di ricucire la frattura per evitare la scissione. "Qualunque fosse il risultato del referendum - ha detto qualche giorno fa - continuerò a sostenere il Governo dando sempre priorità agli interessi ed ai diritti della comunità pugliese che mi ha eletto suo presidente». (di Paola Laforgia, ANSA)