Sabato 06 Settembre 2025 | 21:03

Consorzi bonifica, battaglia
sulla riforma dell'irrigazione

 
Consorzi bonifica, battaglia  sulla riforma dell'irrigazione

Il Pd spinge per Aqp, agricoltori contrari. Naufraga la commissione d'inchiesta

Martedì 08 Novembre 2016, 12:14

BARI - La relazione finale della Commissione di indagine sui Consorzi di bonifica si conferma un flop. I voti contrari di Francesca Franzoso (Forza Italia) e Fabiano Amati (Pd) al documento predisposto da Paolo Pellegrino, ulteriormente emendato per eliminare le responsabilità in capo agli uffici regionali, certificano l’inutilità di quasi 6 mesi di lavoro che sarebbe dovuto essere propedeutico alla riforma degli enti commissariati. «A questo punto - dice Amati - l’unica possibile inchiesta è proprio la riforma».

La relazione di Pellegrino è dunque passata a maggioranza, con il voto favorevole del presidente Gianni Stea e del vicepresidente grillino Marco Galante. «Su alcuni problemi - attacca Amati - contiene addirittura meno di quanto negli ultimi anni si poteva tranquillamente leggere sui giornali». «Un lavoro insufficiente - rimarca Franzoso -. Relativamente al personale, non sono una novità le assunzioni per chiamata diretta né il rapporto a dir poco singolare del numero di impiegati e amministrativi rispetto a quello di operai e manutentori. Sono anni che la stampa denuncia queste cose e, dopo mesi di lavori, la commissione di indagine non ha aggiunto molto di più».

Galante, che riconosce «un risultato non completo», si dice però «soddisfatto» e accusa gli uffici regionali di scarsa collaborazione. «Abbiamo dato le dovute risposte alle questioni alla base del nostro lavoro», aggiunge Stea. E, secondo Pellegrino, «la commissione di indagine e il disegno di legge di riforma dimostrano che questa classe politica ha comunque deciso di voltare pagina». «Dopo otto mesi - dice Francesco Ventola (Cor) - è stato fatto il miglior lavoro possibile date le condizioni e i mezzi messi a disposizione per affrontare una tematica che avrebbe richiesto l’ausilio di qualche esperto».

Tuttavia la relazione di Pellegrino, e le altre predisposte dalla commissione, già da ieri sono finite in un cassetto. Il ddl di riforma dei Consorzi di bonifica prosegue infatti il suo iter con la relazione firmata dal subcommissario Massimo Russo. Venerdì la commissione presieduta da Donato Pentassuglia, che ieri ha ascoltato i sindacati, comincerà ad esaminare nel merito l’articolato su cui si preannuncia una battaglia politica.

Il Pd, con il traino di Amati, spinge per affidare la gestione dell’irrigazione all’Acquedotto Pugliese, ipotesi che non piace alle organizzazioni agricole, perché significherebbe passare a un sistema di bollettazione molto più efficiente di quello attuale e con meno margini di elasticità. L’assessore all’Agricoltura, Leo Di Gioia, che ieri ha dato la disponibilità a modificare l’articolato, sembrerebbe intenzionato a lasciare la decisione definitiva al Consiglio, anche se è stato chiesto un parere all’avvocatura regionale sull’ipotesi Aqp, ipotesi che potrebbe non essere praticabile.

Il disegno di riforma prevede la creazione di due soli consorzi dagli attuali quattro (uno per la Puglia centrale, l’altro per il Salento), anche se ne era stato ipotizzato uno soltanto. I servizi amministrativi verranno invece centralizzati. Il presupposto indispensabile della riforma è lo sblocco del pagamento dei tributi, che oggi la politica continua a tenere congelato. La commissione dovrebbe votare il testo definitivo lunedì prossimo, con l’intenzione di portarlo in Consiglio prima della sessione di bilancio.

m.s.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)