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Aeroporti, le carte dell'accordo
«Documenti pronti a fine anno»
La Puglia vuole il 50 per cento

 
Aeroporti, le carte dell'accordo la Puglia vuole il 50 per cento  «Documenti pronti a fine anno»

Mercoledì 26 Ottobre 2016, 11:06

18:16

di MASSIMILIANO SCAGLIARINI

BARI - Un accordo («la lettera di intenti») firmato ad aprile e modificato a luglio prevede che le operazioni preliminari per valutare la fusione tra la Gesac di Napoli e Aeroporti di Puglia dovranno essere completate entro il 31 dicembre. In quella data, con i documenti in mano, le bocce si fermeranno e subentrerà la valutazione politica. A chi, anche dalla sua maggioranza, ha espresso dubbi sull'operazione, il presidente Michele Emiliano ha risposto che non ci saranno colpi di mano: determinato il rapporto di concambio, terminata la «due diligence», prima di procedere con un accordo vincolante il matrimonio tra le due società verrà discusso in Consiglio regionale.

I documenti che la «Gazzetta» ha potuto esaminare mostrano che le operazioni preliminari sono a buon punto. La lettera di intenti firmata dal numero uno di Gesac, Armando Brunini, e dal suo omologo di Adp, Giuseppe Acierno, prevedeva originariamente di terminare entro ottobre. Poi i tempi si sono allungati e, ora, la deadline è stata fissata a fine anno.

Entro il 31 dicembre le Regioni dovranno determinare il concambio e completare la «due diligence». Dovranno in sostanza stabilire quante azioni di Gesac otterrà la Puglia dopo la fusione per incorporazione di Adp. Gesac è oggi controllata per il 70% da un veicolo societario del fondo strategico F2i (la società 2i Aeroporti spa, a sua volta partecipata per il 51% da F2i Sgr e per il 49% da due banche francesi) e per il resto da Città Metropolitana e comune di Napoli. Dopo la fusione, se si farà, nell'azionariato entrerà anche la Puglia. Siccome le due società hanno dimensione simile, il rapporto potrebbe essere molto vicino alla parità: un matrimonio, appunto, più che una acquisizione.

La lettera di intenti prevede che a monte della «due diligence» finale venga determinata anche una ipotesi di governance. Si tratta, in sostanza, di stabilire come sarà composto il consiglio di amministrazione della nuova società, chi farà cosa, come saranno divise le deleghe, quanti posti in cda spetteranno a ciascun socio. Una operazione tutt'altro che facile, in cui saranno determinanti i rispettivi advisor: sia quelli di F2i (lo studio Grimaldi), sia quelli della Regione.

Ad oggi le due società, Gesac e AdP, hanno prodotto e si sono scambiate i rispettivi business plan per il periodo 2016-2043. Quello pugliese, molto più completo, parte da un fatturato di 85 milioni (con 4,6 di utile netto) previsto per il 2016. Gesac è più grande, ma non di molto: fatturato 2016 a 90 milioni, una struttura dei costi che nel lungo periodo sembrerebbe più rigida. Napoli illustra dati di crescita (2016 su 2015) comparabili a quelli di AdP: 5,5% dei passeggeri, +5% dei ricavi, +4,9% del margine operativo lordo. Sui dati pugliesi quello che colpisce di più è invece il confronto con il 2009: all'epoca Alitalia aveva il 50% del traffico e Ryanair il 22%, oggi Ryanair è al 52,4% e Alitalia è scesa al 23%.

Per gestire questa fase (la «Gazzetta» lo ha raccontato ieri) il presidente Michele Emiliano ha chiamato Tiziano Onesti, un docente universitario esperto di valutazioni aziendali. Onesti dovrebbe essere nominato la prossima settimana insieme all'imprenditore barese Antonio Vasile: addio all'amministratore unico Giuseppe Acierno, verrà costituito un cda con due componenti in attesa di un terzo nome, quello di una donna non ancora individuata. Onesti non avrà deleghe operative, anche se il suo ruolo è ben delineato: un incarico da presidente a termine per completare l'operazione di fusione.

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