Giovanni Rivelli
L’aver superato, e da un pezzo, l’ottantina non gli aveva placato le voglie e avrebbe rivolto così le sue attenzioni in modo molesto alla donna che era stata chiamata a fargli da badante. È questa l’ipotesi con cui è da ieri a processo un quasi novantenne di Pignola accusato di violenza sessuale per fatti che sarebbero avvenuti presso la sua abitazione due anni fa.
Un uomo anziano e con difficoltà di deambulazione per il quale era stata individuata e assoldata una badante dell’est. Una donna vedova e non giovanissima, con più di 60 anni, ma comunque con le energie per potersi prendere cura di lui.
Quel lavoro, però, sarebbe durato appena 5 giorni. Perché la donna, contattata tramite una connazionale, 5 giorni dopo aver preso servizio in quella casa di campagna ha chiamato i carabinieri chiedendo soccorso e poi ha sporto querela. Stando al racconto contenuto nella notizia di reato dei militari dell'Arma, la donna avrebbe chiamato in caserma per chiedere soccorso aveva parlato di un bastone e aveva detto: «mi tocca, io non resisto più sto tremando di paura». Raggiunta da un militare e condotta in caserma la donna aveva detto di essere stata avvertita prima di prendere quel lavoro che l’uomo non aveva un comportamento «cristallino» con le badanti e che anche qualche parente dell’uomo l’aveva messa in guardo in merito a possibili richieste di carezze e baci. E così, preso servizio, si sarebbe sentita rivolgere proposte di sesso, accompagnate da offerte di denaro in caso di accettazione e minacce di licenziamento in caso contrario, e ancora, insieme a continue proposte, avrebbe ricevuto anche minacce di essere picchiata con un bastone. Ma la situazione avrebbe poi raggiunto il clou nel giorno in cui ha deciso di chiamare i carabinieri. L’uomo, che già in passato le avrebbe toccato il sedere rivolgendogli apprezzamenti sconci e richieste di pari natura, quel giorno avrebbe provato a metterle le mani nei pantaloni per toccarle le parti intime e, a fronte del diniego della donna, le avrebbe intimato di andare via.
Un «vizietto», quello di toccare le badanti, che sarebbe stato confermato ai carabinieri anche da alcuni familiari dell’anziano e che ha portato il Gip Sabino Digregorio a disporre il processo partito ieri davanti alla Corte presieduta da Aldo Gubitosi e composta da Natalia Catena e Marina Rizzo, con l’accusa rappresentata dal pm Vincenzo Russo e la difesa affidata all’avvocato Michele Riccio. La parte offesa, invece, non si è costituita in giudizio.