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Sanità, Emiliano: Puglia
come la Lombardia
è cresciuta nel 2015

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Il presidente Emiliano«Alla mia giunta do 7+»

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano

Giovedì 15 Settembre 2016, 19:00

BARI - «La Puglia, insieme alla Lombardia, mostra i segnali di maggiore crescita nell’ultimo anno: quello che più mi soddisfa è il miglioramento della rete di emergenza-urgenza che è in linea con gli obiettivi del piano di riordino ospedaliero». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando i dati dello studio presentato oggi in Fiera del Levante dalla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa sulle performance della sanità pugliese nel 2015.

Tra i punti di criticità maggiore rilevati ci sono «l'elevato tasso di ospedalizzazione per scompenso cardiaco, i costi relativi alla spesa farmaceutica ospedaliera e il mancato coinvolgimento della popolazione negli screening delle principali patologie». Mentre positivi sono «i dati che riguardano le attese per la chirurgia oncologica sia maschile che femminile».

Emiliano ha sottolineato che «non riusciamo ancora a gestire in modo adeguato questa benedetta questione della farmaceutica, sia quella ospedaliera sia quella extraospedaliera. Pertanto, per evitare casi in cui «le sproporzioni rientrano addirittura nei parametri per i quali i prescrittori possono essere mandati direttamente davanti alla Corte dei Conti», ha precisato, "metteremo a disposizione di ciascun prescrittore le statistiche delle proprie prescrizioni in modo tale che ciascuno possa rendersene conto prima di fare l’ulteriore prescrizione: probabilmente - ha ipotizzato Emiliano - non se ne accorgono, non hanno i mezzi per controllare».

Parlando dei 200 indicatori dello studio, Emiliano ha detto che se ci fosse quello che premia chi riesce «con meno a fare di più», cioè con «meno soldi e meno dipendenti degli altri, noi saremmo i primi».

Il governatore ha auspicato però che «a Roma non ragionino come» nel caso del «cavallo di Totò, morto proprio ora che si era abituato a mangiare solo acqua: spero che a Roma - ha detto - tengano conto che nel Sud noi possiamo fare moltissimo». "Abbiamo - ha rilevato - un mercato potenziale come sanità pugliese nei confronti del resto del Mezzogiorno che è enorme. Possiamo fare mobilità attiva, attirare pazienti in tutti i settori in un mix equilibrato in cui stiamo tentando di dare a ciascuno le stesse possibilità, senza stare a spaccare il capello in quattro, se l’ospedale è di proprietà pubblica, o è pubblico di proprietà privata».

Ricordando di essere stato «il pm che ha fatto le indagini sulle famose case di cura riunite», Emiliano ha detto che «ci sono alcuni settori storicamente ceduti al privato peggiore: mi ricordo bene come funzionava l’oncologia». «Infatti - ha sottolineato - sono abbastanza addolorato del fatto che a un certo punto, non si capisce perché, la Regione ha abbandonato gli screening» ma «bisogna ricominciare da lì, dobbiamo rimetterli in moto in pochi mesi».

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