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L'Arif sprecava soldi ma snobbò
quell'app sugli incendi boschivi

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Furto in un deposito dell'Arif  rubati automezzi e attrezzi

Un esperto propose il brevetto: l'Agenzia fu l'unica a non rispondere

Lunedì 08 Agosto 2016, 09:03

«Qualche anno fa progettai assieme a un amico informatico un App per intervenire tempestivamente in caso di incendi boschivi e riscossi un premio assegnatoci da Confindustria Giovani Puglia. Nonostante ciò, e sebbene avessimo l'appoggio dei presidenti di Legambiente e WWF Puglia, nessuno degli enti consultati fu in grado di erogare la cifra necessaria allo svilupppo della suddetta App (poche migliaia di euro)». A raccontarlo è Andrea Rutigliano, ingegnere che aveva brevettato l’app con cui allarmare immediatamente in caso di incendi boschivi e che torna sulla vicenda Arif, al centro dlele polemiche per il gran numero di assunzioni effettuato negli ultimi anni. L’esperto contattò diversi Comuni della provincia barese, il Parco della Murgia, quello del Gargano, la Protezione Civile Puglia e l'Arif. Ebbene, «se con tutti gli altri enti ci fu un dialogo, un incontro o anche solo una telefonata in cui ci si diceva che tutti i fondi erano bloccati, salvo poi scoprire che si buttavano letteralmente i soldi (anche migliaia di euro) - dice Rutigliano - per degli inutili volantini in cui si spiegava come comportarsi in caso di incendi, per l'Arif non ci fu mai nemmeno un'email di risposta».
Il brevetto avrebbe forse mertitato più attenzione dai vertici dell’Arif, visto che proprio sul tema della campagna anti-incendi boschivi si sono scatenate polemiche, nelle scorse settimane, a causa della riduzione dei fondi stanziati dalla Reigone per la convenzione con i Vigili del Fuoco. Tema, quello del rischio incendi, su cui si è incentrato anche l’ultimo lavoro in consiglio regionale della commissione Ambiente. Riunita in seduta congiunta con la IV Commissione, ha infatti approvato a maggioranza il disegno di legge recante «Norme in materia di contrasto agli incendi boschivi», che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre il rischio incendi attraverso azioni che ne limitino il potenziale innesco e ne mitighino i danni conseguenti. La norma intende abrogare la legge regionale 15/1997 in quanto consente la bruciatura delle stoppie in periodi dell’anno in cui è più alto il rischio incendi. Inoltre, estende il periodo di divieto di bruciatura di residui di materiale vegetale derivante dall’attività agricola e forestale, fissandolo nell’arco compreso tra il 1° giugno e il 30 settembre. Alla ripresa dopo la pausa estiva, riprenderà il lavoro sulla norma, a seguito delle audizioni che sono già co minciate. [red. reg,]

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