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Turismo, nel Salento le spiagge
come bazar: riunione in Prefettura

 
 Spiagge-bazar, è allarmesulle spiagge del Salento

illegalità nel mirino Preoccupati i balneari. E domani, riunione in Prefettura

Domenica 31 Luglio 2016, 10:17

11:13

di Piero Bacca

Il malessere è palpabile, non solo fra gli operatori balneari. Proprio quando le vacanze estive spingono sulle spiagge salentine migliaia di turisti, l’abusivismo commerciale tocca il suo apice con situazioni che a detta di molti imprenditori del settore creano ormai un disagio continuo, rischiando di compromettere la sicurezza e l’appea del litorale salentino.

Il fenomeno sarà domani al centro di una riunione della «Conferenza provinciale permanente», convocata dal prefetto Claudio Palomba per fare il punto della situazione insieme con le associazioni di categoria. L’attenzione sarà concentrata sull’atto integrativo al «Protocollo d’intesa in materia di contraffazione e vendita abusiva di prodotti», per la sicurezza integrata e lo sviluppo del territorio. Un progetto tenuto a battesimo a Lecce dal ministro Angelino Alfano lo scorso 28 maggio.

«Il fenomeno ha subìto un forte incremento, soprattutto sul versante ionico, in particolare a Ugento e Porto Cesareo», fa sapere Mauro Della Valle, presidente di Federbalneari. «I venditori abusivi - spiega - si organizzano con carrelli che ormai sembrano dei “tir”. C’è un certo imbarazzo fra gli utenti, perché non tutti gli abusivi sono educati, a volte hanno un approccio invadente se non arrogante anche con gli stessi concessionari. Abbiamo siglato un accordo con una società romana di vigilanza privata per dare supporto alle forze dell’ordine nei controlli e prorpio in questi giorni i primi dieci “steward” - o ispettori di spiaggia - iniziarenno a dare il loro ausilio al “Samsara” e al “Baia verde”di Gallipoli, al “Punta della Suina” e al “5 vele” di Salve».

Il presidente provinciale del Sindacato balneari (Sib), Vito Vergine, è stato tra i primi a sostenere la necessità di combattere l’abusivismo sul litorale e nelle località balneari, ispirando uno specifico articolo contenuto nel protocollo. «La Prefettura - si legge nel testo - anche con l’utilizzo delle unità di rinforzo da impiegare durante la stagione estiva, provvederà ad intensificare l’attività di coordinamento delle forze di polizia statali e locali anche per contrastare la rete illecita di acquisizione, immagazzinamento e trasporto delle merci destinate al commercio ambulante abusivo».

«Siamo in balìa del fenomeno - denuncia Vergine - e siamo anche in ritardo nell’affrontarlo. Le dune sono utilizzate per stazionare con la merce, si creano bivacchi anche di notte, e si può immaginare quali condizioni igieniche ne scaturiscono. Mancano i controlli ed è difficilissimo ottenerli, anche sollecitandoli. I venditori abusivi, in mancanza di un freno, diventano anche più spregiudicati con i bagnanti che magari vogliono un po’ di tranquillità sui lettini».

Situazioni di imbarazzo, insomma, che i balneari non sono più disposti a tollerare senza tentare - d’accordo con le istituzioni - tutte le soluzioni possibili per ripristinare la legalità. Un contrasto al fenomeno, spiegano, che dovrebbe partire a monte delle attività di vendita in spiaggia, attraverso più frequenti ed adeguati controlli sui “fornitori” che trasportano le merci con i furgoni per poi affidarle agli ambulanti, gli anelli finali - spesso sfruttati - della catena dell’illegalità che inizia dalla contraffazione per arrivare alla commercializzazione.

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