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Da Mola in Olanda per lavoro
aggredito da marocchini
In fin di vita un 34enne

 
Partito da Mola, in Olanda per lavoro aggredito da marocchini: in fin di vita

Il fratello: «Parlano di caduta, ma ha troppi lividi sul volto»

Sabato 23 Luglio 2016, 11:36

di ANTONIO GALIZIA

MOLA DI BARI - Massacrato di botte e ridotto in fin di vita. Lotta tra la vita e la morte Stefano Tanzi, il 34enne di Mola rimasto vittima di una aggressione nella notte tra martedì e mercoledì scorso, a Tilburg, nel Sud dell’Olanda. L’uomo, che aveva raggiunto i Paesi Bassi per motivi di lavoro appena due settimane prima, è stato trovato esanime l’altra notte su una strada del centro, in una pozza di sangue. A soccorrerlo alcuni passanti che hanno allertato la polizia e l’autoambulanza del presidio ospedaliero «Elizabeth». Le sue condizioni sono apparse subito gravi. Stefano aveva profonde ferite alla testa, lividi al volto e diverse fratture agli arti e alle costole. È stato quindi condotto in terapia intensiva e da tre giorni il suo cuore batte solo con l’ausilio di farmaci e macchine. Solo 24 ore dopo il suo ricovero e dopo il suo riconoscimento, la famiglia ha saputo attraverso l’ambasciata Italiana in Olanda delle sue condizioni. «La polizia collabora poco, l’ambasciata ci sta dando una mano nell’accoglienza e nel districarci tra commissariati e ospedale - dice Alessio, il fratello di Stefano che ha raggiunto Tilborg insieme a suo padre Geppino (custode del canile di Mola), a sua madre e sua cognata -. Ci sono state riferite diverse versioni, come quella del pestaggio da parte di un gruppo di persone di nazionalità marocchina che pare conoscessero molto bene la ragazza che Stefano aveva conosciuto in questi giorni, ragazza che pare avesse avuto una relazione con un altro marocchino con diversi precedenti penali».

Come sta ora Stefano? «È in coma farmacologico – dice Alessio – il suo volto è pieno di lividi e questo ci fa capire che la versione riferitaci dalla polizia non sia per niente credibile. Gli investigatori hanno riferito al nostro ambasciatore Andrea Perugini che Stefano sarebbe caduto dal secondo piano dell’abitazione della ragazza che frequenta, non è chiaro se sia caduto accidentalmente o sia stato spinto. È una versione che tuttavia non ci convince perché non giustifica tutti i lividi sul volto, segno secondo noi di una violenta colluttazione. Chiediamo che qualcuno ci aiuti a tirare fuori la verità».

Alessio Tanzi, che da tre giorni dorme sul pavimento dell’Ospedale Elizabeth lancia un appello a Renzi e al ministro dell’Interno Alfano: «Chiediamo un intervento del Governo perché nonostante l’encomiabile sostegno dell’ambasciata Italiana non è possibile che un italiano all’estero, ridotto in fin di vita, e la sua famiglia, vengano abbandonati al loro destino».

Nel frattempo è gara di solidarietà per consentire alla famiglia di soggiornare a Tilburg: si può inviare denaro a Giuseppe Tanzi attraverso la Western Union.

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