ROMA - «La sobrietà che ha caratterizzato anche quest’anno la presenza delle Forze Armate, senza nulla togliere alla solennità della celebrazione, è stata altamente apprezzabile». Lo scrive, nel messaggio inviato al ministro della Difesa Roberta Pinotti dopo la parata per la Festa della Repubblica, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "La calorosa partecipazione dei cittadini ha confermato, ancora una volta, l’affetto del popolo italiano verso le Forze Armate, riferimento prezioso dei valori di onore e Patria», sottolinea.
«Le Forze Armate hanno ben rappresentato lo spirito e le motivazioni che animano il loro costante impegno al servizio della Repubblica e della comunità internazionale, per la pace, per la sicurezza collettiva e per lo sviluppo della società, in piena coerenza con il dettato costituzionale e con le necessità determinate dalla complessa fase storica in cui viviamo», scrive ancora il capo dello Stato nel suo messaggio al titolare della Difesa.
Oggi «è la festa della libertà di scelta, è la festa che riunisce tutti gli italiani: il 2 giugno del 1946 l’introduzione dell’autentico suffragio universale fece compiere il salto di qualità all’Italia», aveva affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
E in questo primo anno e mezzo da capo dello Stato «i miei incontri al Quirinale o in giro per il Paese hanno confermato
una mia sensazione consolidata: l’Italia nel suo complesso - dice Mattarella - è molto migliore di come noi stessi a volte la
dipingiamo».
E di fronte alle incognite dei nostri tempi il presidente della Repubblica afferma: «Cornice repubblicana ed europea insieme sono l’ambito più efficace d’iniziativa dell’Italia contemporanea. A sfide globali occorrono risposte globali. Terrorismo, crisi finanziarie, migrazioni: nessun Paese è in grado di affrontarle da solo. L'Europa non deve ritrarsi dalle sue responsabilità».
La questione morale: «la corruzione in Italia esiste - ha affermato il capo dello Stato al Corriere della sera - ed è un fenomeno grave, ma a differenza di altri luoghi da noi viene combattuta e la risposta delle istituzioni si fa sentire».
E sul suo stile 'antimediaticò Mattarella commenta: «E' indispensabile rispettare le regole che presiedono la democrazia, tra cui il non superare i limiti delle proprie competenze: neppure il presidente della Repubblica può attribuirsi compiti che la Costituzione affida ad altri»
IL 2 GIUGNO INTRODUZIONE DI UN AUTENTICO SUFFRAGIO UNIVERSALE - Il 2 giugno «è la festa della libertà di scelta: e per questo è la festa che riunisce tutti gli italiani». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in un’intervista in apertura del Corriere della Sera. "È stata l’introduzione dell’autentico suffragio universale a far compiere all’Italia il vero salto di qualità, trasformandola in un Paese in cui tutti i cittadini concorrono, in egual misura, a determinare, con il loro voto, le scelte fondamentali della vita nazionale», sottolinea.
In questo primo anno e mezzo da presidente, dice Mattarella, "i miei incontri al Quirinale o in giro per il Paese hanno confermato una mia sensazione consolidata: ossia che l’Italia, nel suo complesso, è molto migliore di come noi stessi, a volte, la dipingiamo: vi sono grandi risorse umane», sottolinea, e "questo, naturalmente, non significa che tutto vada bene. Vi sono segnali di scollamento e di stanchezza. Va recuperato appieno il senso della convivenza, della sorte comune nella nostra società. Vi sono periferie urbane che rischiano di trasformarsi in ghetti di disperazione. Vi sono atti efferati: non posso non pensare, con dolore e raccapriccio - rimarca - alla giovane arsa viva a Roma nei giorni scorsi. Vi è anche gente indifferente o insensibile, ma la grande maggioranza degli italiani coltiva e manifesta senso di umanità, di generosità, di condivisione e affetto per l’Italia e per la sua Repubblica».
Il Presidente risponde anche sulla questione morale: «La corruzione in Italia esiste. E’ un fenomeno grave», ma «non sarebbe giusto pensare che tutto il Paese sia così o che sia in balia della corruzione. Abbiamo anticorpi per combatterla».
E sul suo stile 'antimediaticò Mattarella commenta: «Ogni tanto va ricordato che neppure il presidente della Repubblica può attribuirsi compiti che la Costituzione affida ad altri. Talvolta qualche osservazione sorprende. Mi ha fatto sorridere, ad esempio, dopo l’ultimo referendum, sentir dire che chi vota al mattino è un buon cittadino e chi vota nel pomeriggio o di sera lo è un pò meno».
Infine, sprona l’Unione Europea a non «ritrarsi dalle sue responsabilità. A sfide globali occorrono risposte globali. Sia il terrorismo, siano le crisi finanziarie, sia il tema delle migrazioni, nessun Paese è in grado di affrontarle da solo».