Valentino Sgaramella
Un danno stimato in 90 milioni di euro. La grandinata eccezionale che ha colpito diversi Comuni del sud-est barese con il suo epicentro a Putignano con uno strato bianco spesso 20 centimetri, mette ancora una volta in ginocchio l’agricoltura in provincia di Bari. Il sen. Michele Boccardi, Domenico Coppi, sindaco di Turi e l’assessore all’agricoltura del suo Comune, Antonello Palmisano, Giuseppe Lovascio, sindaco di Conversano, Franco Tricase, sindaco di Castellana, gli assessori alle attività produttive di Casamassima, Rocco Bagalà, e di Sammichele, Ottavio Viniero, si sono incontrati ieri mattina con Antonio Decaro, nella veste di sindaco della città metropolitana. Ormai, la cerasicoltura ogni primavera piange lacrime amare per avversità atmosferiche. Si aggiungono a quelle dolorose legate al prezzo della ciliegia ai minimi storici, alla chiusura delle stalle per la crisi del latte ed alla rabbia degli agricoltori per l’improvviso calo del prezzo del grano e l’arrivo via mare di cereale da ogni parte del mondo. La grandinata dell’altro giorno ha assestato un colpo mortale ai ciliegeti in un’area compresa fra 7 Comuni. Si aggiunge la crisi da mancata allegagione: ossia un inverno troppo mite ha ritardato la trasformazione del fiore in frutto sull’albero.
Ed i numeri forniti da Palmisano durante l’incontro con Decaro sono eloquenti. La varietà «bigarreaux» registra il 70% di prodotto in meno, il 60% in meno per la «ferrovia» ed il 30% sulla «giorgia». I problemi sono tanti e tutti complicati. Per accedere allo stato di calamità ed alle relative provvidenze governative bisogna che il danno accertato sia superiore al 30% rispetto alla produzione media annuale. Per accedere allo stato di calamità bisogna avere stipulato una polizza assicurativa, per legge. Molti sono piccoli imprenditori o aziende cerasicole familiari cui manca la liquidità necessaria visto che i premi assicurativi sono elevati. Non basta. Le imprese agricole dalle nostre parti non riescono a consorziarsi. Gli aiuti statali vanno in massima parte ai consorzi agricoli del nord che riescono a pagare i premi. Cosa fare? Nel corso della riunione Decaro telefona a Di Gioia, all’on. Colomba Mongello e poi il ministro dell’agricoltura, Maurizio Martina. Sono in corso febbrili contatti. «Ringrazio il sindaco metropolitano Antonio Decaro per aver risposto immediatamente al mio appello di convocare un tavolo tecnico con i 7 sindaci dei comuni coinvolti», conclude il sen. Boccardi. «Si è convenuto di richiedere di estendere lo stato di calamità naturale anche al problema dell’allegagione – prosegue il parlamentare forzista - per ristorare quei produttori i cui terreni non sono coperti da assicurazione, ma che a causa dell’eccessivo caldo durante l’inverno scorso, hanno visto ridurre in maniera notevole la produzione delle ciliegie con conseguenti gravi perdite economiche».
Dodici parlamentari Pd, tra cui Dario Ginefra, Colomba Mongiello, Michele Bordo, Gero Grassi, Alberto Losacco ed altri presentano un’interrogazione in Commissione al Ministro delle politiche agricole. Sulla questione assicurazioni: «la scomparsa dal mercato pugliese delle polizze assicurative multirischio, divenute troppo care, ma che coprono simultaneamente dal danno di pioggia, gelo e grandine, ha indotto la stragrande maggioranza dei frutticoltori pugliesi a non assicurarsi, determinandosi così una perdita certa di reddito senza ristoro». I parlamentari chiedono «se in accordo con la Regione non intenda definire un percorso comune e unitario di interventi urgenti e strutturali accompagnati da misure a sostegno degli agricoltori cerasicoli danneggiati».