di Leo Maggio
BARI - «La Puglia ignora il rischio sanitario da pesticidi». A lanciare l’allarme è Agostino Di Ciaula, referente regionale del Comitato Scientifico Nazionale Medici per l’Ambiente, Isde Italia, che accende i riflettori sull’ultimo rapporto Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, sui pesticidi nelle falde acquifere.
Un rapporto preoccupante perché mette in evidenza come, a livello nazionale, sia diventato difficile trovare acque non contaminate da prodotti chimici e tossici pronti a finire nei nostri piatti, pericolosi per la salute umana, soprattutto in età pediatrica.
«Ancora più preoccupante è la completa disattenzione di alcune regioni, soprattutto meridionali, nell’identificazione di un rischio di cui evidentemente si preferisce non prendere coscienza» aggiunge Di Ciaula che sottolinea come, secondo la relazione, la Puglia utilizzi una quantità di pesticidi superiore alla media nazionale, stimata in 4,9 Kg per ettaro di superficie agricola utilizzata.
Un dato che però non consente di esprimere un giudizio adeguato sullo stato di qualità delle acque, poiché in Puglia i dati disponibili non sono rappresentativi dell’impatto dei pesticidi nella regione. «Non c’è una sola rilevazione sulle acque sotterranee - ribadisce di Ciaula - mentre nelle acque superficiali, viene ricercato un numero di 28 sostanze, di molto inferiore alle 72 ricercate della media nazionale».
Secondo i Medici per l’Ambiente, infatti: «La acclarata pericolosità dei pesticidi, sostanze accumulabili anche per anni nell’ambiente e bioaccumulabili, imporrebbe una rapida inversione di tendenza a causa del considerevole rischio sanitario a carico dei cittadini».
A parte le possibili conseguenze di tipo oncologico, secondo i Medici per l’Ambiente, i rischi maggiori per la salute umana sarebbero legati a ben definiti rapporti causali tra l’esposizione a pesticidi e patologie croniche come obesità, diabete, malattie endocrino-metaboliche, ritardi dello sviluppo cognitivo e neurologico in età pediatrica nonché malattie neurologiche in età adulta. Fonti di sofferenze e di considerevole incremento della spesa sanitaria regionale. Per questo Di Ciaula fa riferimento agli ultimi dati resi disponibili dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale Pugliese. Nel periodo 2006-2011, infatti, in soli cinque anni, l’ospedalizzazione dei bambini pugliesi per malattie ormonali, metaboliche e immunitarie è cresciuta del 35% mentre l’ospedalizzazione per disturbi mentali è cresciuta del 36%. Tutte dovute all’insorgenza di patologie per le quali l’esposizione a pesticidi e ad altri inquinanti, rappresentano fattori di rischio.
«La denuncia di Ispra deriva da precise mancanze che coinvolgono gli enti deputati al controllo - ribadisce Di Ciaula che chiama in causa i dipartimenti di prevenzione delle Asl e di Arpa, nonché gli enti locali come Regione e Comuni - ancora inefficienti nel garantire sostenibilità e salubrità della filiera agroalimentare e regolamenti finalizzati alla tutela sanitaria delle comunità».