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Regione, al via le assunzioni
ma soltanto tra due anni

 
Regione, al via le assunzionima soltanto tra due anni

Niente più concorsi per un decennio: tra ex dipendenti delle Province, vincitori di concorso e stabilizzandi entreranno mille persone

Martedì 08 Marzo 2016, 10:39

bariLe assunzioni dei 330 precari non potranno cominciare prima del 2019. All’indomani del termine del blocco (che scadrà il 31 dicembre) la Regione darà infatti precedenza ai vincitori dell’ultimo concorso per funzionari che entreranno nel corso di un triennio.

È stato l’assessore al Personale, Antonio Nunziante, ad annunciarlo ieri in commissione. Dopo la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha sdoganato la legge pugliese per la stabilizzazione, il presidente Michele Emiliano non ha cambiato idea: chi ha vinto il concorso avrà la precedenza rispetto a chi si ritroverà dipendente pubblico per altre vie (in molti casi, grazie ad una tessera di partito o ad una parentela). Ma in ogni caso nessuno resterà a casa, perché oltre al famigerato comma-Ginefra (la norma della legge di Stabilità che permette di bypassare il concorso) un’altra norma ad hoc consente di prorogare tutti i contratti a termine fino alla stabilizzazione.

La conseguenza di tutto questo è che dovendo far entrare quasi 1.000 persone la capacità assunzionale della Regione sarà saturata almeno per i prossimi 8 anni: dovendo sistemare i precari, niente più concorsi pubblici. Anche perché la precedenza assoluta (oltre che alle categorie protette: sono imminenti 40 assunzioni gestite dall’Ufficio provinciale del lavoro di Bari) dovrà essere concessa al personale delle ex Province: «Almeno 150 dipendenti - ha spiegato Nunziante -, compresi gli 88 addetti alla vigilanza regionale», mentre al momento restano fuori circa 150 persone (ad esempio i 101 delle ex biblioteche provinciali) che dovrebbero passare ai Comuni e alle partecipate tramite avvalimento.

Le assunzioni dei vincitori del concorso cominceranno invece nel 2016: rispetto ai 200 posti a bando ne verranno presi 187 (gli altri 13 sono stati coperti con la mobilità), partendo con i primi 80 (52 amministrativi e 28 tecnici) coperti dai 2,5 milioni di risparmi assunzionali già disponibili. Tutti gli altri dovranno entrare, a scaglioni, entro ottobre 2018, data di scadenza della graduatoria. Subito dopo si potrà pensare ai precari, attraverso una rottamazione del personale in servizio: la Regione ha ripreso a lavorare sull’idea dell’esodo incentivato (24 mensilità lorde più la maggiorazione del 30%) che potrebbe interessare 293 dipendenti dal 2016 al 2018: servirebbero circa 76mila euro a testa. Ma al momento non ci sono tutte le risorse necessarie a garantire l’incentivo (22,5 milioni) ma solo circa 4,5 milioni.

Il piano dovrà ora essere misurato alla prova dei fatti. C’è da capire come verrà accolto dai diretti interessati, in particolare dagli idonei del concorso che - messe così le cose - non hanno alcuna speranza di essere assunti, a meno che la graduatoria regionale non venga fatta scorrere (come pure è possibile) da altri enti territoriali. «È necessario - fa notare però Alfonso Pisicchio (Puglia per Emiliano) - comprendere il fabbisogno triennale della Regione e conoscere le unità mancanti in pianta organica: solo partendo da quei dati si potrà fare un ragionamento complessivo sulle necessità di personale». [red.reg.]

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