FOGGIA - Ad ognuno la sua Cinecittà, e se anche la rappresentante in Puglia della più grande fabbrica dei sogni prende informazioni sul neonato Cineporto foggiano, qualcosa vorrà dire. Ieri il “Comtainer” di via San Severo ha preso finalmente forma, dopo un anno e mezzo di gestazione. Compagnie, associazioni, registi e tutto il caravanserraglio che compone il variopinto mondo del cinema e delle arti, potrà fare affidamento sul più grande teatro di posa in Puglia, su sale di montaggio all’avan - guardia, attrezzature audio/video e quant’altro come già avviene negli altri due cineporti di Bari e Lecce solo che qui tutto sarà più nuovo e grande. Il messaggio è lanciato,
Foggia in prospettiva può diventare una formidabile calamita per compagnie, attori, produzioni cinematografiche. Tutto a titolo gratuito, questo cineporto nasce soprattutto con finalità sociali, ma con ricadute importanti sul territorio (alberghi, ristoranti per non parlare del ritorno d’imma gine). La Regione ha investito 200mila euro per due anni, ma i soldi saranno niente e tutto a seconda che gli operatori locali e non, il territorio nel suo complesso, riusciranno a far pulsare di vita e di attività questa struttura che nasce da una scommessa di Promodaunia, dell’università e dall’intuizione di Enrico Ciccarelli, il rappresentante foggiano di Apulia film commission, il primo a posare lo sguardo su questa «pazza idea» (Antonella Gaeta, presidente di Apulia film, ha parlato di «garbatissimi stalker» mettendoci dentro pure l’ex rettore Giuliano Volpe).
Poderosa la risposta di chi fa produzioni artistiche in questa città, e sono tanti. Prima l’incontro con gli operatori, poi l’affollata conferenza stampa hanno tenuto a battesimo il lancio di questa avventura battezzata dal presidente Nichi Vendola in videomessaggio con queste parole: «Un luogo in cui sarà possibile produrre cultura cinematografica e fare buona economia. Siamo un caso unico in Italia, ogni euro investito in cultura è come un seme in grado di produrre buona economia e socialità. Questo cineporto possa diventare motivo di vita nuova», ha sottolineato il governatore che poi ha concluso con l’immancabile «we love Foggia».
E’ una «scommessa che cammina sulle gambe di chi la vuole intraprendere» insiste il direttore di Apulia film commission, Silvio Maselli. «Non potremo essere solo noi ad animare questo luogo, abbiamo una programmazione fino al 2022 vogliamo lasciare dietro di noi prospettive consolidate, non fuochi di paglia». Tra le attività già presenti, Comtainer ospita il corso di formazione in Management audiovisivo e sarà il cuore pulsante di Promodaunia, la società di marketing territoriale non più della Provincia che ha tagliato i fondi per la cultura. «Stiamo aprendoci ai privati ed a quanti vogliano far parte di questa casa comune », l’invito della presidente Billa Consiglio.
Comtainer nasce nell’ex Mediafarm, il mega contenitore della comunicazione che ha ospitato la sede di Teleradioerre e del settimanale di spettacolo Viveur. Il teatro di posa è grande quasi quanto due campi da tennis, all’interno l’ar redamento è stato curato dai giovani architetti del re-design, i fratelli Alessandro e Fabio Stasi e Giuseppe Cantatore che hanno riutilizzato materiale di risulta e lavorato per Apulia film commission nell’ambito del progetto regionale «Principi attivi». E’ così che vecchie scenografie sono diventate librerie e bancone da reception, antenne paraboliche in disuso trasformate in giardini zen da incasso, leggii per fioriere e così via. Questo Comtainer è un mondo nuovo destinato ad aprire nuovi orizzonti, per Foggia una sfida culturale forse senza precedenti riconosce anche il sindaco Gianni Mongelli.
Il giovane attore foggiano Gabriele Granito (originario di Sannicandro Garganico) viene scelto come testimonial della manifestazione e dalla sua visuale ormai romana dipinge questo momento con un lapidario giudizio, assai vero purtroppo, ma che diviene sferzante in una giornata come questa: «Mi rammaricavo che Foggia, la mia terra, non facesse parte del movimento cinematografico in Puglia concentrato soprattutto su Bari e Lecce (7 location su 10: ndr). Ora spero che la mentalità lamentosa dei foggiani si faccia da parte, questo è un grande regalo per la nostra città».
Gongola l’assessore alla Cultura, Silvia Godelli, lo intuisce dalle «presenze molto più giovani della media» che questo luogo della cultura e della sperimentazione possa riaprire nuovi orizzonti. «Temevo che potessimo fare il passo più lungo della gamba - la sua ammissione - questa vitalità in effetti dovrebbe superare la tendenza al lamento». Ma questa è una città che aveva già visto lontano con il compianto Antonio Pellegrino, presidente della Provincia fino al 2003 che ha lasciato il segno nel teatro del Fuoco e chissà cosa avrebbe detto ora. «Quattordici anni fa - lo ricorda così Micky De Finis, in rappresentanza del commissario della Provincia - Pellegrino volle il festival del cinema indipendente, questa struttura nasce anche contro la miscredenza interna dei palazzi». Per un giorno Foggia si scrolla di dosso il suo magone e scommette sul suo futuro: questo Comtainer nasce con molti buoni propositi, ma ci sono appena due anni per non tradirli.