Ventiquattro anni in meno di reclusione. Il boss di Carrassi Giuseppe Diomede, conosciuto come «Pinuccio Diò il cantante», non resterà in carcere fino al 2050 ma «solo» fino al 2026.
Il pluripregiudicato, oggi 59enne, è detenuto ininterrottamente in carcere dal 24 febbraio 2000 e negli anni ha accumulato sei condanne per estorsione, mafia, droga e omicidio, per complessivi 42 anni di reclusione che, tra continuazione, presofferto e i limiti previsti dal codice penale sul cumulo massimo delle pene, sono stati alla fine «ridotti» a 30 anni. Per Diomede, però, la Procura generale aveva calcolato che quei trent’anni da scontare iniziassero a decorrere dal 28 maggio 2020 (data dell’ultima condanna) e non dal 2000, da quando cioè ha messo piede in cella per essere stato tra i mandanti della «strage di San Valentino» del 14 febbraio di quell’anno (nell’agguato sul lungomare di San Girolamo vennero uccise due persone e ferite altre tre del clan Strisciuglio).
A marzo 2023, quindi, gli era stato notificato un ordine di esecuzione dopo l’ultima condanna definitiva nel processo «Pandora» che riportava come fine pena il 27 maggio 2050 (2047 tenuto conto di 1098 giorni di liberazione anticipata)...