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«Time Zones» festeggia 20 anni

 

Mercoledì 05 Ottobre 2005, 00:00

02 Febbraio 2016, 19:20

http://www.timezones.it/ BARI - La rassegna musicale barese "Time Zones" compie 20 anni. «Ha saputo disegnare con oltre 200 concerti - ha detto Gianluigi Trevisi, "patron" storico dell'appuntamento internazionale, presentando la 20ª edizione che inizierà il 28 ottobre - una mappa delle trasformazioni della musica contemporanea come poche altre manifestazioni nel mondo».
Time Zones 2005 è stata presentata al Municipio di Bari - sin dall'inizio della sua storia sponsor del "festival" - alla presenza dell'assessore comunale alla Cultura, Nicola Laforgia.
«Alla rassegna, molto più a livello nazionale ed internazionale che in loco - ha detto ancora Trevisi - viene riconosciuto il merito di aver messo insieme percorsi di ricerca disomogenei che hanno contribuito a ridefinire la geografia dei generi musicali rigorosamente distinti ed ingabbiati appena agli inizi degli anni 80.
Con scelte più o meno efficaci, scorrendo mentalmente i lavori e le esibizioni, molte volte create per il festival o presentate come esordi assoluti, si rileva un quadro fedele di quelle che sono state le strade maestre lungo cui si è affermata nell'ultimo scorcio del 900 un'idea diversa di musica. Non il nuovo per il nuovo, ma alcuni importanti capitoli…..dai 19 cataloghi che hanno accompagnato annualmente il festival, dalle biografie, dalle discografie, dagli scritti lasciati dai musicisti alcuni passaggi si possono chiaramente fotografare».

Sette i punti chiave di "Time Zones".

• La polverizzazione delle barriere tra stili e generi differenti, favorita dal supporto organico delle tecnologie e da coraggiosi sperimentatori (J. Hassel, B. Eno, M. Brook, D. Byrne, P.Gordon, K. Hanrahan, Eisturzende neubauten , Snakefingers, A. Lindsay, S. Jeff, D. Sylvian, S. Ono,
Yas -Kaz, H. Czuckay, H. Zazou, G. Bryars, Residents, F. Fricke).

• La diretta influenza di questa attitudine a mutare il dialogo tra musica ed altre discipline: la scena, l'arte, la televisione, il cinema, la pubblicità e le immagini più in generale (P. Glass, L. Anderson , M. Nyman, R. Sakamoto, M. Isham, E. Morricone, E. Bosso, J. Pook, D. Darling, R. Aubry , M. Monk, W. Mertens, H. Budd, F. Turner ecc. ecc.)

• La riconsiderazione in chiave contemporanea e sperimentale dei patrimoni della tradizione (C. Veloso, Nusrat Fateh Ali Khan, , F. Bebey, G. Gil, Voci Bulgare, J. C. Caceres, D. Saluzzi, A. Sparagna, T. Rypdal, Yas-Kaz, S. S. System, Kunsertu, Embryo, A. Brahem, M. Pagani).

- Le strade altre del Jazz (B. Laswell, J. Zorn, J. Surman, B. Frisell, Uri Caine, P. Favre, A. Peackock, B. Previte, J. Garbarek, T. Berne, P. Fresu, L. Sclavis, P. Motian, T. Hondo).

- Le dissonanze ed i tentativi di revisione della musica italiana (Avion Travel, Alice, G. Sturman, G. Nocenzi, M. Murru, Quintorigo , G. Sollima, L. Einaudi, A. Stalteri, P. Milesi, M. Brunello).
- L'apporto creativo dell'elettronica e dei dj (Howie-B, A.Sherwood, Gotan Project, Dj Olive, Pansonic, Dj Paathan, Ivan Iusco).

- La trasformazione del rapporto tra parola/letteratura (intesa come poesia e come pagina) e musica (C. Bene,Vox Libris, J. Giorno, J. Bel, I. Santacroce, H. Goebbels, M. Chalosse, P. Smith, L. Reed, J. Cale).

«Il festival è riuscito ad essere l'anello di congiunzione del nostro territorio - ha continuato Travisi - con i circuiti musicali avanzati, non tanto il mondo delle grandi star quanto alcuni importanti percorsi innovativi. Tenendo presente le mille difficoltà di una città con gravi carenze strutturali, una assenza pressoché totale di sponsorizzazioni private, una Regione assente per un decennio da queste questioni ci sembra di aver compiuto un miracolo.
In questa ventesima edizione, oltre ad aver rivoluto con noi alcuni musicisti già in passato significativamente presenti al festival, abbiamo ripreso la nostra esplorazione affidando per intero a questa attitudine il definitivo rilancio della manifestazione».
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