ROMA - Vietato bagnarsi nelle fontane, passeggiare per le vie del centro a torso nudo o in costume, sdraiarsi sulle panchine. Succede quest'estate a Montecatini, che cerca così di tornare all'eleganza delle vacanze di una volta, dichiarando guerra al 'trash' estivo e al 'look coatto' che imperversa sulle spiagge italiane. L'ordinanza comunale prevede un costo salato per i trasgressori: da 25 a 500 euro di multa per chi metterà in atto «comportamenti contrari al decoro», tra cui sono comprese anche evoluzioni con lo skateboard su scalinate o altri monumenti cittadini.
E' una delle tante ordinanze, più o meno curiose, che questa estate dettano le regole del 'bon ton' alle orde di turisti che si riversano nelle località balneari e sui litorali italiani. Una sorta di decalogo che varia da una località all'altra, come il divieto di girare per strade e vicoletti in costume da bagno o di dar da mangiare ai colombi e ai gabbiani. Una lista che si aggiunge ai divieti canonici sulle spiagge quali giocare a pallone, campeggiare, portare i cani e, per chi va in mare, andare con le moto d'acqua, gommoni, barche o quant'altro troppo vicino alla riva, ovvero a meno di 50 metri dalle coste a picco sul mare, 200 metri per zone frequentate da bagnanti e 300 metri dalle spiagge adibite alla balneazione. Spiagge e spiaggette dove la buona educazione non sempre viene rispettata.
Nell'esclusiva Capri, andando a spasso tra le viette e nella famosa 'piazzettà, l'elenco dei divieti sembra allungarsi. Infatti, si comincia con una restrizione classe 1970: no agli zoccoli di legno come scarpe da passeggio. Disturbano la quiete degli ospiti capresi. D'altra parte nella patria del sandalo, non poteva essere altrimenti.
La lista prosegue con il divieto di ascoltare la radio sia in paese che nelle spiagge e con quello di dar da mangiare ai colombi; niente pallone ovviamente e, per non rovinare la scenografia della piazzetta, nessun turista si puòsedere sulle scale della pittoresca chiesa. Infine tolleranza zero anche con i 'vu cumprà': Capri vieta la vendita ambulante di parei e collanine, sulle spiagge e tra le sue stradine.
In Liguria, arrivando nel piccolo centro di Alassio, il paese celebre per il suo artistico 'murettò e dove viene eletta anche 'Miss Muretto', a dare il benvenuto ai turisti è un cartello che raffigura una donna in bikini con una «X» disegnata sopra. Cosa vuol dire? Semplice, che ad Alassio non si può girare in costume da bagno. Una limitazione che, fortunatamente, è legata solo alle vie del centro e non in spiaggia.
In Sardegna la complessità dei divieti che il bagnante deve rispettare nell'estate 2005 è limitata a pochi chilometri di costa: aree protette, zone sottoposte a servitù militari con vincoli estesi in caso di esercitazioni, piccole aree che a sorpresa e in maniera temporanea si scoprono inquinate, generalmente per qualche guasto ai sistemi locali di depurazione fognaria. Ma non mancano restrizioni per impedire scempi naturalistici qualora arrivi un turista desideroso di portarsi a casa preziosi 'ricordini' della vacanza, come gli ambitissimi granelli di sabbia della spiaggia di Is Aruttas a Cabras, in provincia di Oristano, meta alternativa alla vecchia spiaggia rosa dell'isola di Budelli, ormai diventata off-limits perchè inserita nel Parco nazionale dell'arcipelago della Maddalena.
La natura da preservare determina diversi limiti. C'è anche il divieto di sradicare piante o di tagliare legna: ha fatto scuola la polemica di un paio di anni fa a Cala Luna, lungo la costa centro-orientale sarda, divampata dopo un paio di sbarchi di turisti da panfili di lusso per mangiare sull'arenile con tanto di falò e rogo di rami di oleandro rubato in loco.
Una particolare ordinanza comunale è in vigore ad Arzachena dove, da una decina d'anni, sino a fine agosto è imposto il 'numero chiusò per l'accesso alla spiaggia di Liscia Ruja, una delle più belle di tutta la Costa Smeralda. Ogni giorno vi possono arrivare non più di 450 autovetture. Il vincolo è motivato da esigenze di Protezione Civile, ossia il poter garantire una via di fuga senza intasamenti nel caso di incendio della macchia mediterranea che sovrasta la striscia di sabbia.
A Mondello, la spiaggia di Palermo, è vietato «l'impiego delle cabine come abitazione o comunque per pernottare o campeggiare». Così recita il comma 11 dell'articolo 4 dell'ordinanza della Capitaneria di Porto che disciplina l'uso della spiaggia. Insomma va bene l'esodo delle famigliole con tavolo a 6 posti, e con altrettante porzioni di pasta al forno sull'arenile, ma è bene non esagerare trasformando la cabina da uno spogliatoio ad un vero e proprio monolocale.
Proibita «la pubblicità sia sulla spiaggia che in acqua mediante la distribuzione di manifesti e lancio degli stessi su mezzi aerei». Così prescrive, infatti, il comma 14. Un altro divieto riguarda, invece, i fan della musica a tutto volume: per il comma 12 delle disposizioni che regolano l'uso delle spiagge: «E' proibita la produzione di suoni molesti con altoparlanti o amplificatori. In particolare dalle 14 alle 16 è vietato produrre qualunque tipo di suono».
Le altre restrizioni sono relative al divieto di «giochi che possono recare danno o molestia a persona», in poche parole giocare a calcio, racchettoni, pallavolo. Diverso il discorso delle spiagge siciliane nelle riserve dove le restrizioni sono più severe. All'Isola dei conigli di Lampedusa non si può accedere dalle 20 alle 8. L'essere umano disturberebbe il deposito delle uova delle tartarughe.
Il sindaco del Comune di Sirolo (An), una delle perle della riviera del Conero, conferma la sua ordinanza di divieto di naturismo nella spiaggia dei 'sassi neri', da anni conosciuta come un luogo in cui il nudismo veniva tollerato. I controlli nella zona erano condotti l'anno scorso da parte di una squadra mista, composta dai carabinieri della stazione di Numana (An) e dalla polizia municipale di Sirolo. Il naturismo è invece tollerato nella spiaggia di Mezzavalle di Portonovo, sempre nella riviera del Conero. Il topless, infine, viene accettato in tutte le spiagge.
Una specifica ordinanza richiama i bagnanti e gli stabilimenti lungo la costa di San Felice Circeo, in provincia di Latina e sul litorale di Terracina. Vietato occupare con ombrelloni, sdraio, sgabelli, tende, asciugamani da spiaggia , i primi 5 metri di arenile dalla battigia, destinati esclusivamente al libero transito. Un limite che accomuna questo arenile all'esigua spiaggia di Chiaia di Luna a Ponza che in certi punti raggiunge una larghezza massima di 7 metri.
Spiaggie vietate anche agli animali (seppur muniti di museruola o guinzaglio), alle radio e ai juke-box (silenzio assoluto dalle 13 alle 16), così come è proibito esercitare attività lucrative, organizzare giochi, manifestazioni ricreative o sportive (senza l'autorizzazione delle competenti autorità comunali), effettuare pubblicità sulle spiagge o nello specchio d'acqua riservato ai bagnanti.
Sulle spiagge del Circeo, ma anche sul litorale di Terracina, è vietato inoltre pescare, attraversare le acque, nelle zone frequentate dai bagnanti, con armi subacque cariche. Vietato infine l'uso di sapone o shampoo sotto docce non dotate di idoneo sistema di scarico.
A Lignano, la più nota e frequentata località balneare del Friuli Venezia Giulia, molta attenzione viene fatta nelle ordinanze del Comune ai rumori molesti durante il giorno: è proibita infatti ogni attività edilizia per tutto agosto salvo qualche rarissima proroga. Chi volesse recarsi sul più grande arenile della regione con il suo camper farà invece bene ad informarsi sui luoghi per la sosta. Il Comune ha disciplinato in maniera molto precisa le aree e le vie vietate e quelle invece espressamente adibite a questo scopo.
Ma una serie di divieti veramente curiosi riguardano un tratto di spiaggia di Eraclea, in provincia di Venezia, dove non è possibile fare buche sulla sabbia, raccogliere conchiglie e portarle sotto l'ombrellone, accendere le radio. Così dettano alcune ordinanze municipali.
Nella terra del divertimento notturno invece, la Riviera romagnola, lo scorso giugno cinque Comuni, tra cui Rimini e Riccione, hanno firmato un protocollo d'intesa che regola le emissioni sonore nei locali, compresi i chioschi sulla spiaggia , autorizzati dal provvedimento a far festa fino alle 2 del mattino, senza incorrere in alcun tipo di sanzione. Consentito inoltre, in molti stabilimenti riminesi, prendere la tintarella accanto al proprio amico a quattrozampe.

Sabato 02 Luglio 2005, 17:19
01 Novembre 2024, 16:26