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Sindaco vieta post dipendenti
su social. Sindacati: stupefatti

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

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Lunedì 04 Gennaio 2016, 18:55

BARI - «Siamo letteralmente stupefatti del contenuto del codice di comportamento licenziato dalla giunta del Comune di Bari che, accanto a prescrizioni ovvie e cavalcate dalla peggior stampa per colpire i dipendenti pubblici ('i furbetti del badgè che nei casi previsti dalla legge comporta anche il licenziamento), affianca poi un fantomatico art. 8 che vieta 'anche sui social network' giudizi sull'operato dell’Ente».

E’ quanto viene sottolineato in una nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Puglia secondo cui «delle due l’una, o ci troviamo in un regime borderline, ai confini di un sistema che democratico non è più o la formulazione è talmente espressa male da dover essere seriamente e correttamente rivista».


Inoltre - si sottolinea - «che se è vero che qualsiasi inettitudine o inefficienza commessa da un lavoratore pubblico diventa notizia pareggiata a un affare di Stato, non tolleriamo più che, nel parlare di pubblico impiego, si alluda sempre e continuamente a persone disoneste e nullafacenti.

Innanzitutto perchè i disonesti allignano dappertutto, anche tra i politici e nelle istituzioni e la stampa è piena quotidianamente di pessimi esempi che mostrano una deriva del Paese, ed inoltre perchè se da un lato si vieta ai dipendenti di esprimere un giudizio sui social dall’altro non si comprende perchè il governo politico è libero di fare ciò che vuole, anche a mezzo stampa, quando decide di delegittimare del proprio operato proprio un dipendente».


«Inutile ricordare - si evidenzia nella nota - che proprio il Comune di Bari ha la metà dei dipendenti in servizio di qualsiasi altra realtà metropolitana nazionale pur in presenza dello stesso numero di servizi da erogare. Non è gia questo un elemento distintivo del buon operato dei dipendenti del Comune di Bari? Certo i colpevoli vanno puniti, come dovrebbe essere sempre in un Paese civile, ma la gran parte di loro deve essere rispettata perchè attiene con scrupolo al proprio lavoro».

L'organizzazione sindacale conclude chiedendo all’Amministrazione comunale, «di aprire un tavolo per discutere insieme di un codice formulato in una forma rispettosa e corretta, come sono corretti e rispettosi i lavoratori del Comune di Bari».(

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