SPINAZZOLA - In quel che resta del “nosocomio” di Spinazzola, anche l’ambulatorio di ortopedia ieri mattina nel caos con cittadini costretti a rivolgersi ai carabinieri. Sin dalle sette del mattino circa una ventina di persone si sono messe in attesa dinanzi alla porta dell’ambulatorio ortopedico presente nell’ospedale di Spinazzola per sottoporsi alla visita specialistica regolarmente prenotata.
Ortopedico atteso per ore, invano, il dott. Giuseppe Putilli. Gente proveniente da diverse città e con un proprio carico di necessità. Con il trascorrere del tempo, visto che il dottore non arrivava, la pazienza dei pazienti ha cominciato a vacillare, tant’è che il brusio è diventato, giustamente, ferma protesta. Anche perché nessuno nella struttura ospedaliera sapeva dare spiegazioni certe per il mancato arrivo del medico: «in ferie, disguido, arrivo del medico in ritardo ed altro ancora». Da questo la telefonata partita alla volta della locale caserma dei carabinieri, con l’invito di quest’ultimi a sporgere denuncia per segnalare la disfunzione del servizio, a cui si è aggiunto l’invito da parte degli uffici a compilare il foglio per segnalare l’accaduto alla direzione della Asl.
Il susseguirsi delle telefonate tra l’ospedale di Spinazzola e gli uffici Asl, con i pazienti sempre più in agitazione, hanno portato all’arrivo da Canosa intorno alle 11 dell’ortopedico dott. Giovanni Doronzo, il quale finalmente ha provveduto a esaminare quanti avevano prenotato la visita specialistica terminando ben oltre le 13.
Per quel che si è potuto accertare il dott. Giuseppe Putilli così come il dott. Paolo Giannelli chiamati ad occuparsi dell’ambulatorio ortopedico di Spinazzola, già dallo scorso mese avevano inoltrato una lettera alla direzione ospedaliera di indisponibilità a proseguire nel servizio alle condizioni imposte, ovvero in assenza di una adeguata retribuzione.
Il dott. Giuseppe Putilli tra l’altro sebbene ieri mattina non ha raggiunto Spinazzola, risulta ad alcuni medici che ha prestato nel pomeriggio regolare sevizio nell’ospedale di Canosa. La sua presenza a Spinazzola avrebbe dato vita ad un doppio turno non più dal medico tollerato. In buona sostanza il “cerino” acceso che ha portato i cittadini all’esasperazione tanto da preannunciare anche ricorso al tribunale del malati è ora tutto tre le dita della Asl, poiché non è riuscita adeguatamente ad organizzare l’ambulatorio di ortopedia previsto a Spinazzola. L’ospedale di Spinazzola, smembrato nella sua funzione da diverso tempo, dovrebbe quanto meno vedere assicurato il servizio degli ambulatori.
Ed invece, anche nel silenzio della politica non è così, l’ambulatorio di ortopedia non è il solo caso segnalato. Ad esempio: sulla carta vi è anche per Spinazzola l’ambulatorio di neurologia, il professionista però sembra abbia scelto di dedicarsi all’ospedale di Canosa e a giungere solo in quello di Minervino.
















