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Ospedale in Fiera a Bari, la Procura: «I reati stanno continuando»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Ospedale in Fiera a Bari, la Procura: «I reati stanno continuando»

Le spese della protezione civile. A Natale notificata proroga delle indagini: «Appalto truccato» Servono almeno altri tre mesi per terminare lo smontaggio

Lunedì 02 Gennaio 2023, 08:55

12:29

BARI - La perizia tecnica chiesta dalla Procura confermerebbe le gravi criticità esistenti nell’appalto dell’ospedale covid della Fiera del Levante, costato non meno di 25 milioni di euro. Una procedura con molti punti oscuri anche secondo la nuova commissione di collaudo nominata dalla Regione, che ha certificato la mancanza della documentazione amministrativa e contabile: non è possibile - questo il nodo centrale - capire se i soldi spesi corrispondano effettivamente ai lavori realizzati e alle attrezzature acquistate per il complesso «grandi emergenze» allestito dalla Protezione civile nei tre padiglioni che nessuno finora si è azzardato a svuotare.

Ma mentre la Regione cerca una via di uscita, tanto da convocare una giunta ad hoc il 31 dicembre, a cavallo di Natale il procuratore Roberto Rossi e l’aggiunto Alessio Coccioli hanno fatto notificare una proroga di indagine alle tre persone su cui, fin dallo scorso anno, si sono concentrati gli approfondimenti investigativi affidati alla Finanza. Sono l’ex capo della Protezione civile pugliese, Mario Lerario, arrestato giusto il 23 dicembre del 2022 mentre intascava una mazzetta (e tuttora ai domiciliari), l’ex Responsabile unico del procedimento, il funzionario regionale Antonio Mercurio, e il legale rappresentante della Cobar, l’impresa appaltatrice, Domenico Barozzi.

Le accuse sono di corruzione (per il solo Lerario), falso in atto pubblico e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Il fatto che la proroga firmata dal gip Anna Perrelli parli di «attività illecita in atto» conferma che alla base delle ipotesi di accusa ci sono le perizie tecniche, quelle secondo cui i lavori realizzati non corrisponderebbero a quelli pagati. E allo stesso tempo, la scelta della turbata libertà del procedimento significa che - secondo l’accusa, tutta da provare - gli affidamenti della Protezione civile sarebbero stati «costruiti» ad hoc per chi doveva vincerli.
Le indagini vanno dunque avanti, e stanno verificando alcune circostanze emerse in questi mesi. A partire proprio dagli 8,8 milioni di opere aggiuntive ordinate e pagate all’Ati Cobar-Item Oxygen con la firma di Mercurio, per le quali - «non si ha evidenza» (secondo il nuovo Rup, Roberto Polieri, che ha annullato il primo certificato di collaudo emesso a febbraio 2021) nemmeno della «effettiva realizzazione». Nella lettera con cui il 23 dicembre la nuova commissione guidata da Polieri ha concluso dichiarando che i lavori non siano collaudabili «per mancanza degli elementi necessari per procedere a certificare che l’oggetto del contratto, in termini di prestazioni, obiettivi e caratteristiche tecniche, economiche e qualitative, sia stato realizzato ed eseguito nel rispetto delle previsioni e delle pattuizioni contrattuali».

Le tre persone destinatarie della proroga sono le prime ad essere state iscritte nel registro degli indagati il 25 dicembre (i nomi e le ipotesi erano già note), ma non è detto che siano le uniche in relazione a questo appalto. La Procura intende tirare le somme dell’indagine una volta che sarà depositata l’informativa finale della Finanza, che riguarda anche altre procedure gestite dalla Protezione civile all’epoca guidata da Lerario.

Sabato scorso intanto la giunta regionale ha approvato un «atto di indirizzo» per «le operazioni di riconsegna» dei padiglioni alla Fiera del Levante. Le attrezzature sanitarie sono state portate via dal Policlinico di Bari e verranno riutilizzate, ma per lo smantellamento serviranno diversi mesi: la gara d’appalto per affidare i lavori è stata pubblicata mercoledì scorso.

Nel frattempo la Regione dovrà continuare a versare i 111mila euro al mese alla Fiera del Levante, farsi carico delle spese di smontaggio (difficilmente potranno essere coperte dal fondo sanitario nazionale) e completare i rilievi tecnici per la verifica dell’appalto: oggi e domani i tecnici dell’agenzia Asset, guidati da Elio Sannicandro, torneranno in Fiera per cominciare i rilievi tridimensionali necessari alla «stima del valore di mercato dell’opera sulla base della verifica dei costi dei materiali, delle attrezzature e dei tempi impiegati» per realizzarla. La delibera di giunta dà atto che il 31 dicembre sono effettivamente cessate (solo) le attività sanitarie dell’ospedale in Fiera: ma non è detto che questo basti a evitare le possibili conseguenze delle spese fatte sul piano erariale.

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