BARI - La legge approvata il 19 ottobre dovrebbe essere pubblicata domani mattina sul Bollettino ufficiale della Regione. Significa che il giorno stesso Massimo Cassano non sarà più il direttore generale dell’Arpal, l’agenzia regionale per il lavoro che da aprile è al centro di roventi polemiche per via delle assunzioni politiche operate dal suo massimo dirigente, ex sottosegretario del centrodestra poi passato alla corte di Michele Emiliano con la sua lista civica Puglia Popolare. Cassano ha convocato per giovedì urbi et orbi le sigle sindacali e tutti i dipendenti dell’Arpal nell’auditorium della sede regionale di via Corigliano, alla zona industriale di Bari. Lo ha fatto ufficialmente per rispondere a una lettera con cui la Cisl Fp, il 25 ottobre, ha scritto che la decadenza del direttore generale «sta provocando un clima di preoccupazione e incertezza tra i dipendenti e le loro famiglie. Non riusciamo a immaginare la futura impostazione dell’intera organizzazione e, soprattutto, la continuità nel perseguimento degli obiettivi “in itinere”». Una lettera che le altre sigle sindacali avrebbero però rifiutato di firmare.
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