BARI - Settantasette ispezioni avviate, 54 delle quali già concluse con 12 segnalazioni alle Procure della Repubblica, tre alla Corte dei Conti e la trasmissione degli atti a diverse Asl per l’avvio delle azioni disciplinari. Sono i numeri dell’attività del Nirs nel 2021 emersi ieri a margine dell’audizione in Commissione speciale criminalità del capo del nucleo degli ispettori della sanità, Antonio La Scala.
Il tema dell’audizione (cui hanno partecipato il capo dell’Anticorruzione della Regione, Roberto Venneri, e i dirigenti delle singole Asl) era la verifica sulle attività effettuate in applicazione delle normative per il controllo e la prevenzione delle attività illecite. E in particolare le eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo della sanità. «La presenza di eventuali dipendenti pregiudicati - ha detto l’avvocato La Scala - non è di per sé sufficiente a parlare di infiltrazione delle aziende sanitarie, e comunque in generale non abbiamo elementi per fare affermazioni di questo genere». Tra gli esposti al vaglio degli ispettori - sul punto La Scala non ha voluto fornire conferme («Siamo tenuti alla riservatezza più assoluta») - ce ne sarebbe però uno che riguarda un ospedale di Taranto, dove uno o più dipendenti avrebbero favorito esponenti della criminalità organizzata nell’effettuazione di visite o esami, scavalcando le file e senza alcuna prenotazione. L’esposto, molto dettagliato, dovrà essere sottoposto a verifiche. «Noi - ha spiegato La Scala rispondendo al presidente della commissione, Renato Perrini (Fd’I) - non abbiamo alcun potere decisorio se non quello di inviare proposte di soluzione delle problematiche evidenziate negli esposti o di segnalare i fatti agli organi preposti all’accertamento dei reati».
La relazione finale sull’attività del Nirs viene presentata entro il 30 giugno al presidente della giunta regionale. Quella relativa al 2021 - ha spiegato La Scala - verrà completata con gli ultimi dati nei prossimi giorni: ne emerge - ha detto in audizione - un aumento delle segnalazioni giunte al Nirs, che possono riguardare aspetti medico-legali (che sono di competenza degli esperti, i professori Introna e Pezzolla) o questioni più squisitamente amministrative.
I fatti che potrebbero avere rilievo penale (e che sono stati segnalati alle Procure competenti) riguardano vari aspetti, a partire dai vaccini. Due politici di rilievo locale avrebbero usufruito della vaccinazione senza averne diritto (dichiarandosi appartenenti a una associazione di volontariato), ma ci sarebbe anche una dipendente di una Asl che sarebbe riuscita a far vaccinare l’intera famiglia. Sarebbe poi emerso un grave caso di conflitto di interessi da parte di un manager sanitario. Ci sarebbero anche questioni riguardanti possibili frodi in materia di pubbliche forniture, concorsi pubblici e altre situazioni che riguardano la disciplina del personale. Tutti aspetti che verranno illustrati nella relazione degli ispettori, i cui contenuti non sono pubblici e che infatti non sono stati commentati: La Scala ha fornito una sintesi riservata al presidente della commissione. L’audizione dell’avvocato barese (chiesta dai consiglieri M5S Galante e Di Bari) arriva in realtà dopo quasi un anno dalla richiesta presentata dalla grillina Antonella Laricchia, che aveva chiesto di conoscere i risultati delle attività di verifica effettuati dal Nirs sui cosiddetti «furbetti del vaccino»: «So - ha detto ieri La Scala - che le indagini sono andate avanti e alcune Procure hanno anche formulato richieste di archiviazione. A noi spetta solo rilevare i fatti, senza alcun tipo di valutazione». [m.sc.]