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«Io prigioniero della SS16»: l’odissea di un infermiere in Puglia

 
Matteo Diamante

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Matteo Diamante

«Io prigioniero della SS16»: l’odissea di un infermiere in Puglia

Il racconto: venti chilometri di code e ingorghi a partire da Torre a Mare

Venerdì 03 Giugno 2022, 21:51

MOLFETTA - «L’unica mia responsabilità è stata quella di non aver calcolato le oltre tre ore di coda e di aver ascoltato qualche amico che mi aveva rassicurato di ben altro». Esordisce in questo modo Michele del Vescovo, infermiere di 43 anni, molfettese ed in servizio presso l’Ospedale “A. Perrino” di Brindisi. Per lui una giornata di lavoro si è trasformata quasi in un incubo non sicuramente per quello che ha dovuto affrontare in corsia, ma per le modalità per cui si è trovato a raggiungere il posto di lavoro. Protagonista, in negativo, è stata ancora una volta la strada statale 16 bis in direzione Nord, che a partire da Torre a Mare (Bari), continua ad essere un inferno. Lo è per chi si reca nelle località balneari, ma lo è ancora di più per chi deve invece recarsi a lavoro con una certa urgenza...

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