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Assalto al portavalori sulla A14 nel tratto tra Molfetta e Bitonto. I sindacati: «Al fianco lavoratori feriti»

 
Redazione online

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Assalto portavalori a 14 Barletta Molfetta

La rapina è sfumata. Banditi in fuga dopo aver incendiato cinque veicoli su entrambe le carreggiate. Traffico paralizzato

Venerdì 29 Aprile 2022, 08:52

16:01

MOLFETTA - Traffico bloccato e quattro chilometri di coda per il tentato assalto a un portavalori sulla sulla A14 Bologna-Taranto, nel tratto tra Molfetta e Bitonto.

I banditi sono entrati in azione poco prima delle 7.30, al chilometro 656 e hanno aggredito le guardie giurate che sono però riuscite a reagire mettendoli in fuga. La banda, composta da almeno 5 persone, per agevolarsi la fuga ha dato alle fiamme tre Suv e due autoarticolari, e ha ferito lievemente le tre guardie giurate che viaggiavano con il portavalori.

Sul posto, per spegnere le fiamme, i vigili del Fuoco di Molfetta. Con loro la Polizia stradale, i carabinieri. Gli incendi sono stati spenti, ma sono in corso le necessarie operazioni di rilievo da parte della Polizia Stradale e le operazioni di bonifica del tratto. Attualmente, all’interno del tratto chiuso, il traffico è bloccato in entrambe le direzioni e si registrano 4 km coda in direzione Pescara. Autostrade per l'Italia consiglia agli utenti diretti verso Pescara di uscire a Bitonto, percorrere la viabilità ordinaria e rientrare in autostrada a Molfetta. Percorso inverso per gli utenti diretti verso Bari.  

L'ALLARME DEI SINDACATI DI CATEGORIA

«Sono stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco e i vigilantes sono rimasti lievemente feriti - spiega Miriam Ruta, segretaria generale della Fisascat Cisl Bari - purtroppo gli addetti alla vigilanza privata rischiano la vita ogni giorno e ogni istante. L'assalto è stato sventato - continua la sindacalista - grazie alla professionalità dell’equipaggio. Ci teniamo a esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori coinvolti nell’ennesimo assalto criminale di questa mattina e alle loro famiglie. Qualche giorno fa ricordiamo che a Treviso è morto per un malore in servizio un dipendente di un noto istituto di vigilanza, sottoposto a stress dalle troppe ore di lavoro straordinario e turni massacranti. Questi eventi fanno emergere ancora una volta l’immobilismo delle istituzioni, ciò che come Fisascat denunciamo da tempo: i dipendenti dei servizi di sicurezza e della vigilanza privata lavorano in condizioni ormai inaccettabili, con turni ai limiti della legalità e in costante violazione delle norme di legge in materia di sicurezza». «Lunedì - conclude Ruta - scenderemo in piazza a Roma con una manifestazione nazionale. Più volte al ministro del Lavoro Orlando abbiamo rappresentato la condizione di difficoltà delle lavoratrici e dei lavoratori del settore della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari senza rinnovo del contratto nazionale da più di 6 anni».

«Quanti altri lavoratori e lavoratrici dovranno rischiare la vita in queste condizioni, senza veder riconosciuti i propri diritti? E’ vergognoso, in un Paese che si definisce civile, che mentre migliaia di uomini e di donne mettono quotidianamente a repentaglio la propria esistenza per la tutela della nostra sicurezza e dei nostri beni, il loro contratto nazionale sia fermo da sei anni e mezzo, ovvero dal 2015, data della ultima scadenza. È vergognoso e inconcepibile, una beffa tremenda a poche ore dallo sciopero del settore!». Lo dichiarano il segretario generale della Uiltucs Puglia, Giuseppe Zimmari, e il segretario generale della Uil di Puglia, Franco Busto, dopo la tentata rapina a un portavalori sulla A14, nel corso della quale sono rimasti feriti tre vigilanti.

«Ai tre lavoratori feriti oggi sul portavalori che percorreva la A14 vanno il nostro abbraccio - continuano i due segretari - e una promessa: saremo al loro fianco il prossimo 2 maggio, e invitiamo tutti i lavoratori alla mobilitazione di massa per lo sciopero e la manifestazione del comparto vigilanza e sicurezza per chiedere un percorso concreto verso un nuovo contratto migliorato nei suoi principali istituti». «Già nelle prossime ore - concludono - scriveremo al prefetto per evidenziare, ancora, la gravità della situazione, e la necessità di mettere in campo misure forti per prevenire questo terribile e sanguinoso tiro al bersaglio orchestrato dalle organizzazioni criminali». 

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