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L'imprenditore finisce tra i Santi nel quadro della Cattedrale: polemiche a Canosa

 
Redazione online

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IL PARTICOLARE

Il dipinto dedicato a San Sabino, con l'«intruso» con la mascherina: è l'opera rimossa

Il committente presidente di Confindustria Puglia accanto al patrono Sabino e l'opera viene rimossa

Sabato 12 Febbraio 2022, 17:41

13 Febbraio 2022, 18:25

CANOSA DI PUGLIA - Un imprenditore tra i Santi. Quello che si è verificato a Canosa di Puglia (nella Bat) è un tuffo nel Tardo Medioevo, quando la tradizione artistica voleva che i committenti fossero ritratti tra le figure sacre, spesso posizionate in un angolo in basso. L'oggetto che ha visto attrarre su di sé l'ironia dei social è il grande dipinto ad olio su tela (260 cm x 161 cm) dedicato a San Sabino e donato alla Cattedrale del XII secolo nel giorno della festa patronale. La raffigurazione di uno dei committenti, definita dal M5S cittadino «grottesca e imbarazzante», ha suscitato stupore e polemiche.

Sotto le immagini del patrono canosino e dell’amico San Benedetto c'era, con il volto in parte coperto da una mascherina chirurgica rappresentativa del momento di pandemia che il mondo sta vivendo, la raffigurazione di Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia nonché presidente della Fondazione Archeologica Canosina, che ha finanziato l’opera intitolata «Savinus vir dei» dell’artista Giuseppe Antonio Lomuscio. Il particolare «contemporaneo» non è sfuggito e che ha sollevato l’ilarità di qualcuno e l’irritazione di altri, con i tre rappresentanti del Comune di Canosa di Puglia che hanno rassegnato le proprie dimissioni dal consiglio di amministrazione della Fondazione. E così, dopo due giorni, il quadro è stato rimosso.
La tela era stata scoperta al termine della cerimonia solenne che si è tenuta il 9 febbraio scorso in cattedrale, alla presenza delle massime autorità civili e religiose, compreso lo stesso Fontana. In poche ore la rete è stata inondata di post e commenti che hanno portato lo stesso artista a chiarire la vicenda. «Rivendico la piena autonomia nelle mie scelte interpretative» ha subito spiegato Lomuscio precisando che Fontana e il parroco della Cattedrale, don Felice Bacco, anche lui raffigurato nel dipinto, «nel corso della lavorazione mi avessero espressamente chiesto di non essere ritratti».

La giustificazione non è bastata a placare le polemiche. Il sindaco Roberto Morra ha sottolineato che «l'opera è costata alla Fondazione 20mila euro» e che «la Fondazione vive grazie ai finanziamenti del Comune di Canosa di Puglia, della Regione Puglia e della BCC di Canosa», ritenendo che «il denaro di provenienza pubblica debba essere utilizzato per il perseguimento dei fini propri statutari dell’ente evitando di lasciare spazio alle autocelebrazioni». Meno di 48 ore dopo, come comunicato dagli stessi Fontana e don Felice Bacco, il quadro è stato riconsegnato all’artista, il quale «ha manifestato la disponibilità a rivedere l’opera in modo da sgombrare il campo da qualsiasi strumentalizzazione».

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