Martedì 09 Settembre 2025 | 20:37

Bari, «Nessuno scudo penale a vantaggio di chi rovina la reputazione della gente»

 
Leonardo Petrocelli

Reporter:

Leonardo Petrocelli

«La giustizia può salvare l'economia», parola all'avvocato Della Valle

L’analisi del noto avvocato penalista Raffaele Della Valle

Lunedì 21 Giugno 2021, 16:04

Bari - Avvocato Raffaele Della Valle, tra i più celebri penalisti d’Italia, il carcere per i giornalisti che diffamano è una sanzione necessaria o un mostro giuridico?
«La questione è molto delicata come dimostra il fatto che il Parlamento, nonostante le chiare indicazioni della Corte Costituzionale, non abbia legiferato nell’anno che gli è stato concesso per metter mano alla norma. Si può dare la colpa alla pandemia, certamente, ma è evidente che lo stallo si deve in primo luogo alla scivolosità della questione».

La sua idea, nel merito, qual è?
«Che non si può porre uno scudo penale a vantaggio di chi scrive fake news o rovina la reputazione delle persone. Perché di questo si tratta: distruggere la vita della gente con affermazioni che, in molti casi, è purtroppo inutile anche rettificare perché la falsità continuerà a circolare».

Ci sono le sanzioni amministrative....
«In un’epoca come questa, in cui i mezzi di comunicazione ormai dilagano, possiamo abbozzare un esempio non troppo fantasioso: la diffamazione avviene su un giornaletto che apre la mattina e chiude la sera, il direttore responsabile sparisce e il giornalista è un nullatenente. Allora? Come la mettiamo? Nella migliore delle ipotesi, a quel punto, interverrebbe lo Stato ma davvero con due spiccioli»

Converrà però che il diritto all’informazione, non meno importante dell’altro, meriti di essere garantito.
«Assolutamente, su questo non c’è dubbio. Non ho alcun desiderio di agitare derive forcaiole. Semplicemente, la società è in tumultuosa evoluzione e la legislazione deve andare di pari passo».

Dove si rintraccia, quindi, il giusto punto di equilibrio fra diritti e tutele?
«In un passaggio rilevato sia in sede europea, precisamente all’articolo 10 della Convenzione dei diritti dell’uomo, che in modo autonomo da alcuni Paesi continentali come Francia, Germania e Spagna: la sanzione carceraria deve rimanere ma necessita di essere vincolata a casi eccezionali, cioè quando la violazione è evidentemente palese. In questo modo il suo uso non potrebbe mai essere indiscriminato e, contemporaneamente, si eviterebbe di sancire una sorta di impunibilità di fatto. Quest’ultima potrebbe far felice qualcuno ma si rivelerebbe, ben presto, solo una vittoria di Pirro».

La Consulta, però, sembra avviarsi verso una pronuncia di incostituzionalità.
«In realtà la Corte Costituzionale, dopo aver concesso un anno, potrebbe ulteriormente prolungare i termini anche alla luce dell’eccezionale periodo che stiamo attraversando. Diversamente, si creerebbe un vuoto che potrà essere colmato solo correggendo la legge in modo coraggioso e responsabile. La libertà di cronaca va tutelata ma, lo ripeto, basta con gli scudi penali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)