Non ci sono soltanto dati negativi sul fronte occupazionale. Qualche primo e timido segnale positivo arriva dalle previsioni sulle assunzioni e dalla nascita di start up innovative. Indicazioni incoraggianti sulla volontà delle aziende a riprendere ad assumere e di un’imprenditoria al passo con tecnologie ed innovazione. Con ordine, il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, segnala entro la fine di giugno prossimo 14.390 nuove assunzioni programmate in Puglia (più 8.770 rispetto ad aprile 2020) e 1.980 in Basilicata (più 1.330 rispetto ad aprile 2020). Se, però, si raffrontano questi dati ad aprile 2019, vale a dire alla situazione pre-Covid, si scopre che le assunzioni programmate nel giro di due anni diventano meno 7.470 in Puglia e meno 1.100 in Basilicata. Per tornare alle indicazioni generali del secondo trimestre dell’anno, l’industria programma per aprile 115mila entrate (+5mila rispetto al mese precedente). Sono 68mila i contratti pianificati dai settori manifatturieri a cui si aggiungono 5mila entrate programmate dalle Public Utilities e circa 42mila ingressi previsti dalle costruzioni.
Fra i settori manifatturieri si segnalano in particolare le industrie meccaniche ed elettroniche (18mila entrate), le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (17mila) e le industrie alimentari, bevande e tabacco (10mila). I servizi invece prevedono per aprile 190mila contratti di lavoro da stipulare: 9mila in più rispetto al mese precedente ma 110mila in meno su aprile 2019. Turismo e commercio sono i settori che registrano la maggiore flessione tendenziale della domanda di lavoro - sempre rispetto al periodo pre-Covid - rispettivamente con -76mila (-77,4%) e -13mila entrate (-21,9%). Dinamica positiva per i soli servizi Ict e servizi avanzati per cui si segnalano rispettivamente 3mila entrate in più (+28,5%) e circa 800 in più (+4,5%) di quanto previsto ad aprile 2019. Altro - e non nuovo - discorso la difficoltà di reperimento di profili professionali. La quota di assunzioni per cui le imprese pugliesi dichiarano difficoltà di reperimento è del 25,6%, più o meno come per quelle lucane (25,5%) entrambe di poco inferiori a quella media nazionale (32%) anche a seguito – segnala il rapporto - di una elevata richiesta di esperienza che aumenta rispetto alla situazione pre-Covid passando dal 67,8% di aprile 2019 all’attuale 70,3%. Fra i settori che ricercano maggiormente candidati con esperienza si segnalano le costruzioni (esperienza richiesta all’83% delle entrate), servizi informatici e telecomunicazioni e servizi alle persone (80%), industrie tessili abbigliamento e calzature (78%).
Dal borsino Excelsior delle professioni di aprile 2021 le figure più ricercate sono gli operai specializzati (poco sopra le 58mila entrate), con una domanda crescente rispetto ad aprile 2019 di alcuni profili legati all’edilizia. A seguire le professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi (circa 57.800 ingressi), con un calo sul 2019 delle principali figure del gruppo (addetti alle vendite e addetti alle attività di ristorazione). Nel confronto con aprile 2019 cresce la domanda soprattutto per le professioni a più elevata specializzazione (22.600 entrate), grazie soprattutto ai profili Stem e a quelli legati alle scienze della vita. C’è poi la voglia di imprese innovative. Le startup innovative al 1° aprile 2021 sono 557 in Puglia (nona regione nella graduatoria per regioni) e 124 in Basilicata (diciottesima) con la provincia di Bari che è settima tra le province italiane (290 startup). Lo riferisce il report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative. Il dossier, che presenta dati aggiornati al 1° aprile 2021, è frutto della collaborazione tra Mise e InfoCamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio. In dettaglio. Distribuzione territoriale: la Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane (26,9%). La sola provincia di Milano, con 2.363, rappresenta il 18,8% della popolazione, più di qualsiasi altra regione: superano quota mille il Lazio con 1.443, rappresenta l’11,5%, (in gran parte localizzate a Roma, 1.286, 10,2% nazionale) la Campania, con 1.115, 8,9% del totale nazionale e ora anche il Veneto con 1.034, 8,2%. Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,7% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup.