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Puglia in zona gialla, ma arriva alert da Roma: ricoveri oltre tetto 40%, intensive al limite (29%). Oggi 1.248 contagi e 33 morti. «Miracolo» guariti: 4mila in un giorno

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Puglia: diminuiti i posti Covid, ma gli ospedali non riaprono

Due indicatori aggiornati al 10 febbraio che condizionano le scelte della Cabina di regia sull'assegnazione del colore alla regione . Il pasticcio dei dati

Giovedì 11 Febbraio 2021, 13:01

16:03

Mentre la Puglia torna a respirare dopo il ritorno in zona gialla, con bar e ristoranti che riprendono ad accogliere i clienti all'interno (fino alle 18, poi solo asporto fino alle 22), il nuovo picco di ricoveri per Covid 19 registrato ieri con 75 persone ospedalizzate in più pari a un numero complessivo di 1.655, fanno scattare l'alert alzando l'asticella di uno degli indicatori presi a campione dalla Cabina di regia per il monitoraggio dell'andamento dell'epidemia. Numeri che dovranno confrontarsi con i nuovi dati di oggi da cui emerge una risalita dell'indice dei contagi (1.248 rispetto ai 1.063 di ieri) e dell'indice di positività (12% rispetto al 10% precedente), oltre all'aumento del numero delle vittime: 33 in 24 ore.

In base all'ultima rilevazione dell'Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, al 10 febbraio il 42% dei posti in «area non critica» (pneumologia, malattie infettive) risulta occupato da pazienti positivi al Coronavirus: si tratta di due punti percentuali oltre il limite del 40% fissato dal ministero della Salute. E’ invece sotto la "soglia critica» del 30% l’occupazione dei posti nei reparti di terapia Intensiva: attualmente risulta essere pari al 29% dopo che a causa di un «difetto» di comunicazione dei dati da parte della Regione (106 posti letti in meno di Terapia intensiva) la soglia era stata portata al 37% confermando così la zona arancione.

I nuovi contagi registrati sono così distribuiti: 431 in provincia di Bari, 157 in provincia di Brindisi, 58 nella provincia BAT, 216 in provincia di Foggia, 72 in provincia di Lecce, 304 in provincia di Taranto, 5 residenti fuori regione, 5 provincia di residenza non nota. Mentre le vittime sono così distribuite: 13 in provincia di Bari, 9 in provincia BAT, 3 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto.

Tuttavia, la Puglia sembra aver avviato una operazione di bonifica, ovvero aggiornamento dei dati, tenuto conto che si è scoperto nelle ultime 48 - ma il problema forse era noto da tempo - che i numeri dei negativizzati (quindi la riduzione degli attualmente positivi) e quello dei guariti non rispecchiava la realtà, cioè erano «arretrati».

Sta di fatto che negli ultimi tre giorni, il numero dei positivi si è sensibilmente ridotto - ricordiamo che tale dato è la differenza tra i nuovi casi, i guariti e i deceduti - e si stanno registrando migliaia e migliaia di guariti in più. Oggi, ad esempio, ci sono 4mila guariti in più, dato che fa sorgere qualche interrogativo su tale improvvisa impennata di guarigioni. Il bollettino fa emergere un ulteriore abbassamento del numero degli "attualmente positivi" che scende di circa 3mila unità toccando i 44.178 di oggi.

Sulla questione dei dati, ad onor del vero, in difesa dell'assessore alla Salute, Luigi Lopalco - contro il quale si cono concentrate le critiche addebitandogli la colpa dei tre giorni di permanenza in più della Puglia in zona arancione - è intervenuto anche il Governatore, Michele Emiliano, che ha parlato di un «equivoco» con il Ministero, mentre lo stesso dicastero nel decreto in cui viene sancita la zona gialla in Puglia, scrive chiaramente di aver rettificato un dato inizialmente inviato dalla Regione e dalla stessa modificato.

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